Toni Iwobi lascia la Lega dopo 30 anni e passa a Forza Italia: “Non mi ritrovo più in questa gestione”
Toni Iwobi dopo 30 anni nella Lega, lascia il Carroccio ed approda in Forza Italia. Lo fa congedandosi con un post sui social: “Cari Amici, oggi condivido con voi la mia decisione di lasciare – dopo 30 anni di militanza – il partito Lega per Salvini Premier per iniziare un nuovo percorso politico”. E’ stata la prima persona di colore a essere eletta in Senato, apprezzato e stimato da tutti colleghi. “Questa scelta, seppur difficile, è stata ponderata – prosegue l’ormai ex senatore della Lega–. Riflette un cambiamento profondo nel mio percorso politico e personale. Nel corso degli ultimi anni, ho riflettuto a lungo sul mio coinvolgimento. E ho constatato che le mie convinzioni e i miei valori non sono più allineati con quelli del partito in cui ho militato per tanto tempo: i tempi sono cambiati, non solo per me, ma anche e soprattutto per la Lega; rispetto alla quale – con grande dispiacere – non mi ritrovo più con una gestione del movimento che non riflette quello che ho vissuto in questi 30 anni”.
Toni Iwobi passa a Forza Italia: “Gratitudine, ma non mi ritrovo più nella Lega”
Nato il 26 aprile 1955 a Gusau, in Nigeria, Iwobi di professione imprenditore, arrivò in Italia nel 1976, a Perugia, con un visto da studente per l’Università per stranieri. Poi si spostò nel Bergamasco, dove si mise in proprio nel settore dell’informatica. Sposato con una donna italiana, ha due figli. Nel 2018, da responsabile per l’immigrazione del Carroccio (partito a cui si era iscritto nel 1993), fu candidato dalla Lega nel collegio di Bergamo, risultando eletto al proporzionale. Non è stato ricandidato alle ultime politiche. A fine gennaio aveva partecipato al grande vertice Italia-Africa in duplice veste, come scrisse sui social: sia come rappresentante e consigliere politico del “The Guardian”, testata giornalistica nigeriana, sia come ascoltatore dell’Istituzione italiana. In quell’occasione si profuse in elogi per l’intuizione della premier: un evento davvero importante, apprezzabile, che testimonia della genialità del premier Meloni, per me è davvero un buon inizio»; perché «l’Italia finalmente si muove e si muoverà anche l’Europa, per cui dico: tanto di cappello alla Meloni».
“FI ha compreso la mia esperienza sui temi della cooperazione internazionale”
“È con profonda gratitudine e rispetto che lascio il partito che ho chiamato casa per così tanto tempo”, prosegue Toni Iwobi nel motivare il suo addio alla Lega. “Ringrazio sinceramente tutti coloro che hanno condiviso con me questa straordinaria esperienza e che mi hanno sostenuto. Durante i miei trent’anni di militanza, credo di aver contribuito attivamente alla crescita e allo sviluppo della Lega; impegnandomi a difendere i valori e gli ideali che riteneva fondamentali per il bene della comunità. Sarò sempre grato per le opportunità e le amicizie che ho avuto nel corso degli anni. Il mio percorso politico continuerà in Forza Italia. Che fin da subito ha compreso la mia attitudine ed esperienza sui temi legati alla cooperazione internazionale: guardo al futuro con ottimismo e determinazione. Pronto a continuare il mio impegno al servizio dei cittadini e a difendere le mie convinzioni con rinnovato impegno”. Fioccano sul suo profilo Fb gli attestati di stima personali oltreché politici.
Toni Iwobi: le battaglie contro il razzismo degli antirazzisti di facciata
Sempre garbato e sobrio nelle sue esternazioni e nelle sue interviste, si era sempre soffermato su quello che ha definito il razzismo degli antirazzisti. Vittori Feltri ne fece un panegirico. “Il senatore Tony Iwobi, 63 anni, da 42 in Italia, è l’unico uomo di colore che rappresenta il popolo italiano. Il quale lo ha eletto e lo ama, poiché egli è uomo sobrio, pragmatico e semplice. Contrariamente a quanto si possa immaginare, il suo nome non compariva in nessuna lista di quella sinistra; che si proclama ferocemente antirazzista; bensì è stata la Lega di Matteo Salvini, tacciata di avere in odio i neri, a ritenere che questo signore di buona volontà, lavoratore indefesso, cittadino modello, potesse dare un valido contributo al Paese”. Così ha fatto e continuerà a fare, con la serietà e le competenze che tutti gli riconoscono.