Soumahoro: al via il secondo processo, con moglie e suocera coinvolti anche due cognati

16 Feb 2024 16:24 - di Carlo Marini
cognato Soumahoro

Come per gli esami di Eduardo De Filippo, i processi non finiscono mai, almeno per la famiglia Soumahoro. È fissata infatti per il primo marzo, l’udienza preliminare dal gup del Tribunale di Latina Giulia Paolini per l’inchiesta sullo scandalo Karibu. È la tranche che lo scorso ottobre aveva portato all’emissione dei provvedimenti restrittivi nei confronti della moglie del deputato , Liliane Murekatete finita agli arresti domiciliari. Era stata arrestata anche la madre Marie Therese Mutkamisindo. Tra gli  altri imputati ci sono anche i due cognati del deputato del gruppo Misto di origini ivoriane, eletto con Sinistra e libertà, Richard Mutanga e Michel Rukundo

Ecco cosa dicono le carte dell’accusa

La compagna di Soumahoro Liliane Murekatete e la suocera Marie Therese Mukamitsindo si trovano ormai agli arresti domiciliari da più di quattro mesi. L’accusa è di bancarotta patrimoniale per distrazione, frode nelle pubbliche forniture e autoriciclaggio, anche perché i migranti ospitati nelle strutture d’accoglienza da loro gestite vivevano in mezzo a topi e blatte, mangiando cibo di scarsa qualità (come è evidenziato nell’ordinanza d’arresto).  Per la Procura di Latina alla base dell’inchiesta c’è lo «spregiudicato sistema fraudolento» che ha visto Lady Soumahoro e sua madre usare i soldi destinati all’accoglienza migranti per usi personali.

La passione di madre e figlia per lo shopping: coi soldi della coop

Dai grandi hotel a 500 euro a notte, allo shopping sfrenato con acquisti da poco meno di 2000 mila euro da Ferragamo, ma anche da 1600 euro circa in una nota boutique di Latina, fino ad acquisti in una catena di Intimissimi da 700 euro.  In pratica, madre e figlia pagavano ogni acquisto personale con le carte di credito intestate alla Karibu: caffè, manicure, abbigliamento, arredamento, viaggi e una marea di bonifici per l’altro figlio di Mukamitsindo. Un giro di soldi incessante che ruotava attorno alle cooperative pontine gestite dalla famiglie di Soumahoro – Karib e Aid – e che ha portato il 20 ottobre 2023 alla firma del giudice delle indagini preliminari, Giuseppe Molfetta a richiedere e ottenere l’arresto per le due donne, insieme ai due cognati del deputato. «Struttura delinquenziale organizzata a livello familiare che negli anni non ha fatto niente rispetto all’attività criminale», così si legge nell’ordinanza.

A processo anche due cognati di Soumahoro

Come ricorda Il Giornale, dal 2017 al 2022, momento dell’inizio dell’inchiesta, la famiglia Soumahoro ha vissuto utilizzando i fondi statali ricevuti per l’accoglienza. Milioni e milioni di euro dei contribuenti che, per l’accusa, sarebbero stati spesi dalla famiglia di Soumahoro per una vita di vizi. Tra l’altro Lady Soumahoro cercava, a spese della cooperativa, di avviare un salone di bellezza Bruxelles dove aveva fondato una sede locale della Karibu con l’obiettivo di offrire ai migranti «un team multidisciplinare composto da psicologi, sociologi, assistenti sociali, nutrizionisti, estetisti, parrucchieri, professionisti aziendali, ecc.». All’atto pratico, ai lavoratori, molti anche stranieri, mancavano i diritti più elementari.

Nella foto, la compagna del deputato Soumahoro e il fratellastro di lei, Michel Rukundo.

 

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