Sardegna, la via a Michela Murgia divide i candidati. Truzzu: per me è un personaggio negativo

15 Feb 2024 12:58 - di Bianca Conte
Murgia

La figura di Michela Murgia, in tutto il suo potenziale divisivo, aleggia sulla campagna elettorale in Sardegna e anima un acceso botta e risposta tra i due candidati presidenti alla Regione: Paolo Truzzu (FdI), sindaco di Cagliari in corsa per il centrodestra, e Alessandra Todde dei 5stelle, sua avversaria del fatidico Campo largo alla prova del nove alle prossime elezioni. Il motivo del contendere: l’intitolazione di una via alla scrittrice sarda scomparsa lo scorso agosto. Il teatro dello scontro a distanza, un’intervista con Klaus Davi nel web talk Klauscondicio. Ma procediamo con ordine.

Michela Murgia anima le polemiche e il dibattito elettorale in Sardegna

Il primo cittadino di Cagliari, intervistato da Klaus Davi, interpellato sulla questione esprime il suo pensiero senza perifrasi diplomatiche, infingimenti agiografici o sublimazioni postume: «Non intitolerei mai una via o un monumento a Michela Murgia perché mi sembra un personaggio più negativo che positivo» – dichiara fuori dai denti Truzzu –. Quindi precisa: «Nel senso che era una di quelle che voleva insegnare agli altri cosa dovevano pensare e imporgli in ogni caso il suo pensiero. Era una totalitaria, per certi punti di vista».

Sull’intitolazione di una via alla scrittrice sarda è scontro a distanza tra i candidati governatori

Parole quelle di Truzzu, che suscitano la reazione dei competitor, arrivando a compiere l’impensabile: ricompattare il vaso di cocci della sinistra che, ancora una volta, si riscopre “unita” in veste di nume tutelare della scrittrice e del suo credo politico-letterario. «Sono profondamente sconcertata e delusa dalle recenti dichiarazioni del sindaco di Cagliari e candidato alle prossime elezioni regionali, Paolo Truzzu, riguardo Michela Murgia», ha prontamente replicato la candidata del Campo largo alle elezioni regionali del 25 febbraio in Sardegna, Alessandra Todde dei 5 stelle. Sentenziando in replica che «un monumento o una via dedicati a Michela Murgia non sarebbero solo un omaggio alla sua persona, ma un riconoscimento del suo contributo al dibattito culturale e della sua lotta per una società più giusta e inclusiva».

Le repliche di Schlein e Soru

Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi, recita un vecchio adagio. E infatti, neanche a dirlo, l’acceso botta e risposta tra i candidati governatori sardi Alessandra Todde e Paolo Truzzu infiamma il terreno del confronto politico. Con la polemica che divampa fino a coinvolgere la segretaria Pd Elly Schlein che, sul pezzo, appronta un laconico commento social: «Vergogna». E tanto per cimentarsi nelle prove tecniche di quel campo largo che fatica a decollare, a dire la sua interviene anche l’ex Pd ed ex presidente della Regione, Renato Soru, candidato alle regionali a capo della Coalizione sarda. Che, in tema di evocazioni “scomode”, rispolvera un vecchio ritornello, logoro quanto inflazionato, dimostrando di non temere l’effetto boomerang fin qui rimbalzato sulla sinistra: quello dell’antifascismo.

In Sardegna il Campo largo si ricompatta… almeno intorno alla Murgia

E tuona: «È il fascismo ad essere stato totalitarista in Italia, non Michela Murgia». Ma a questo Truzzo non ha bisogno di replicare, perché ha già risposto ad eventuali incursioni asserendo nell’intervista della discordia: «Non mi piacciono le cose “anti”, non sono nemmeno anticomunista. Credo che la politica si faccia per altri e non contro qualcuno».

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