Sanremo, Angelina Mango “benedetta” da Monsignor Staglianò: “Esprime i valori del cristianesimo”

11 Feb 2024 18:08 - di Marta Lima

Angelina Mango trionfatrice a Sanremo con ‘La noia’ ha ricevuto la sua sublimazione in chiesa. Monsignor Antonio Stagliano’, presidente della Pontificia Accademia da sempre affezionato alla kermesse sanremese tanto da esprimere i concetti attraverso le canzoni del Festival, stamani ha dedicato l’omelia della domenica alla canzone trionfatrice. “La noia – dice il vescovo all’Adnkronos – è una canzone bellissima per il suo significato di vita e di speranza ma anche perché offre una chiave di lettura vera di come sconfiggere la noia esistenziale che universalmente campeggia nel mondo della società occidentale opulenta degli ipermercati”.

Monsignor Staglianò e le lodi alla Mango sul cristianesimo

Mons. Staglianò si dice “particolarmente contento” dell’esito della sfida canora “perché, forse al di là dell’intenzione dell’autore, questa canzone esprime la genialità del cristianesimo perché non è vero come la Mango stessa dice -e altri interpreti hanno messo in evidenza nei giorni scorsi – che la noia di cui si parla è diversa dalla noia di cui parla Moravia, in realtà la noia è la noia: straniamento, solitudine, è distacco dalla realtà, è alienazione, è frustrazione. Ed è ciò da cui tutti noi dobbiamo scappare perché l’esito della noia è che uno si deprime e poi si impicca”.

Il monsignore, appassionato di Sanremo, invita a riflettere sul refrain della canzone: “Il ritornello è quello che da’ la chiave interpretativa di tutto il testo. Come si vince la noia? Cambiando il dress code, il vestito. E quale è il dress code proposto dalla Mango? La corona di spine”.

Stamani, mons. Staglianò nell’omelia ha osservato: “Quanta retorica sulla Mango. E’ la figlia di Mango…ha perso il padre da ragazzina…Nessuno si è accorto che il cuore centrale della canzone parla di Gesù e dell’unica verità che ci può togliere dalla noia: la corona di spine. Ora, col dress code della corona di spine, soffro ma porto gioia, umanizzo questi tempi con l’amore, l’amicizia, la fraternità. E non è questo il genio del cristianesimo?”.

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