Polemiche sulla canzone “Zorra” che ha vinto il Sanremo spagnolo. E Sanchez tira fuori “Cara al sol”
Mentre a Sanremo 2024 infuriava la polemica sulle giurie e sul verdetto del festival, in Spagna non andava meglio. Il brano vincitore del Festival di Benidorm, che è quello che seleziona per la Spagna il partecipante nazionale all’Eurovision Song Contest, ha scatenato una bufera senza precedenti: la canzone in questione, infatti, proposta dal duo electropop dei Nebulossa, si intitola ‘Zorra‘, termine che può essere tradotto come la femmina della volpe ma che nella lingua parlata è usata molto più spesso con l’accezione di ‘prostituta’ o ‘putta..’. La parola, ripetuta oltre 40 volte nel testo del brano, ha scatenato la reazione del mondo politico spagnolo e delle associazioni femministe e che si battono contro la violenza di genere, che hanno anche raccolto firme per tentare di bloccare la partecipazione della Spagna all’Eurovision con quella canzone, dopo la vittoria a Benidorm del 3 febbraio.
Nonostante le polemiche, l’Ebu, l’associazione dei servizi pubblici radiotelevisivi europei che organizza Eurovision (che quest’anno si terrà a Malmö, in Svezia), ha detto che il brano sarà ammesso, nonostante il regolamento della manifestazione vieti nei testi “insulti o un linguaggio inaccettabile” nei testi delle canzoni, perché va tenuto contro del contesto raccontato nella canzone.
Non tutti, per la verità, hanno attaccato Zorra. Pedro Sánchez, Presidente spagnolo, ha parlato di femminismo. E di una provocazione che non per forza, per funzionare, deve essere colta. “Capisco che alla fasciosfera sarebbe piaciuto avere Cara al Sol, ma preferisco questo tipo di canzoni”, ha detto.
Sanchez che commenta in televisione Zorra, la Spagna non è un paese realepic.twitter.com/YeQIJXOEp0
— Gαβrίєℓє (@itsgebher) February 5, 2024
Il duo dei Nebulossa è composto dai coniugi María Bas, 55enne cantante, e da Mark Dasousa, 49enne tastierista, che fino all’exploit di Benidorm erano semisconosciuti. Ma il brano non è passato inosservato fin dall’inizio: “Zorra, zorra, zorra/ Zorra, zorra, zorra/ Ya sé que soy solo una zorra/ Que mi pasado te devora/ Ya sé que soy la oveja negra/ La incomprendida, la de piedra” (“So che sono solo una puttana/ Che il mio passato ti divora/ Che sono la pecora nera/ Quella incompresa, fatta di pietra”), recita l’incipit della canzone. Che più avanti prosegue: “Si salgo sola soy la zorra/ Si me divierto, la más zorra/ Si alargo y se me hace de día/ Soy más zorra todavía/ Cuando consigo lo que quiero (zorra, zorra)/ Jamás es porque lo merezco (zorra, zorra)” (“Se esco da sola, sono una puttana/ Se mi diverto, la più puttana/ Se esco e si fa giorno/ Ancora più puttana/ Quando ottengo ciò che voglio (puttana, puttana)/ Non è mai perché me lo merito (puttana, puttana)”. La cantante, di fronte alle contestazioni, ha spiegato che tutti i brani del duo “parlano di relazioni tossiche, dei maltrattamenti contro le donne”, ed ha invitato a considerare la canzone come uno sfogo contro chi usa quel termine per umiliare e maltrattare, come “una piccola forma di terapia”.
Per i fan insomma, la canzone è un inno contro il sessismo, per i detrattori un inno machista. Tra chi stronca ‘Zorra’ c’è anche Cristiano Malgioglio, che nel maggio del 2022, in occasione dell’Eurovision ospitato a Torino, di cui fu commentatore per l’Italia al fianco del conduttore Gabriele Corsi, scatenò le proteste di mezza Spagna per aver definito la concorrente spagnola Chanel Terrero, la “Jennifer Lopez dei discount”.