Palermo, il Consiglio comunale vota contro il Pride. Il Pd perde la testa e monta un caso strumentale
Pd sulle barricate, il Consiglio comunale di Palermo ha respinto un ordine del giorno che impegnava l’assemblea ad aderire al Palermo Pride 2024. Un voto che ha mandato in tilt la sinistra innescando una serie di polemiche. I dem Mariangela Di Gangi, Massimo Giaconia e Giuseppe Miceli, firmatari dell’ordine del giorno sono insorti. “Ancora una volta, quando in Consiglio si parla di diritti fondamentali, la maggioranza implode e soccombe alle posizioni dell’estrema destra. Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensa il Sindaco Lagalla, che sul tema ha mostrato una sensibilità diversa”.
Nelle battute finali della lunga notte di venerdì nella quale è stato approvato il regolamento movida, l’aula ha bocciato un ordine del giorno relativo all’adesione del Comune al festival che si tiene solitamente a giugno. “Sulla crescita ed affermazione del Palermo Pride si è costruita in questi anni la consapevolezza che la nostra città è inclusiva, accogliente, tollerante. Indietro non si torna! – strillano i dem- La politica deve prendere posizioni chiare e ferme sulla vita sociale e sui diritti per togliere spazi alle discriminazioni e alle disuguaglianze. Ci auguriamo che il sindaco smentisca la sua maggioranza.
Palermo, Pd all’attacco contro il no all’adesione al Gay Pride
In realtà non c’è niente da smentire. La strategia dem è quella di sfruttare il tema per dividere la maggioranza. E non solo. “Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensano Matteo Renzi e tutta Italia viva. E la posizione di Forza Italia e Democrazia cristiana in materia di diritti è così succube ai diktat della destra?”. La mancata adesione al Pride sarebbe un precedente grave e pericoloso strilla la sinistra. Cercano di tirare il sindaco Lagalla per la giacchetta ma si tratta del solito giochetto demagogico. Tanto rumore per nulla.
Gli ordini del giorno non c’entrano nulla col sostegno al Pride
«La linea dell’amministrazione comunale e del sindaco Roberto Lagalla sul sostegno al Palermo Pride è sempre stata chiara e inequivocabile. E non può essere messa in discussione da un ordine del giorno. Che, ricordiamo, nulla aveva a che fare con la delibera sulla movida. Un sostegno al Pride che non ha bisogno ogni anno di essere ribadito da ordini del giorno che hanno più il sapore della strumentalizzazione politica, alla quale non ci presteremo»: lo ha detto il capogruppo di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici. «Seppur all’interno della maggioranza possano emergere sensibilità differenti – aggiunge – nessuno può mettere in dubbio la posizione del sindaco, in coerenza con la sua storia che lo ha visto, già da rettore dell’Università, patrocinare il Pride».