Musk: “Il paziente con il chip di Neuralink nel cervello muove il mouse col pensiero”
Muove il mouse col pensiero l’uomo a cui è stato impiantato un chip di Neuralink nel cervello. Lo ha annunciato martedì 20 febbraio Elon Musk, fondatore dell’azienda che si occupa di interfacce cervello-computer tornando a parlare del paziente a cui il 30 gennaio scorso è stata impiantata la tecnologia.
Musk: “Il primo paziente di Neuralink muove il mouse col pensiero”
Un traguardo inimmaginabile fino a pochi mesi fa, quando Musk nel maggio scorso aveva annunciato che la sua azienda, Neuralink, avrebbe innestato il primo microchip in un cervello umano: (il nome “commerciale” del dispostivo è Telepathy). Impianto avvenuto nel gennaio scorso. Ad annunciarlo era stato lo stesso imprenditore in un post apparso su X in cui rassicurava che il paziente era in buone condizioni dopo l’intervento. L’obiettivo di Neuralink è di costruire un ponte tra il nostro cervello e i computer, con il fine primario di potenziare le abilità umane nel difendersi dai più comuni disturbi di origine neurologica. Disturbi che attualmente sono privi di una terapia risolutiva, come la SLA o il morbo di Parkinson. Lo scopo sarebbe anche quello di risolvere problemi quali paralisi, cecità e persino la depressione.
Neuralink, gli effetti oltre ogni immaginazione
“Sembra essersi ripreso completamente senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza. Ed è in grado di controllare il mouse, muoverlo sullo schermo semplicemente pensando”: queste sono state le parole di Musk, pronunciate in una sessione sul social X. La notizia è rimbalzata sui media statunitensi, mentre la compagnia Neuralink, secondo quanto riporta ‘Cnbc’ online, non è stata immediatamente disponibile per un commento. Ora, ha illustrato sempre Musk, quello che si sta cercando di ottenere dal paziente è “il maggior numero possibile di pressioni di pulsanti con il pensiero”; quindi spostare il mouse “a destra e a sinistra, su e giù”; “cliccare e trascinare” file o cartelle. “Stiamo cercando di ottenere progressi su questo fronte”.
Quali patologie può curare l’impianto di un chip di Neuralink nel cervello
Neuralink ha avviato il reclutamento per il suo primo trial clinico sull’uomo di un chip da impiantare nel cervello a settembre 2023. Destinatari della ‘chiamata’ persone con Sla o paralisi, quadriplegia causata da una lesione del midollo spinale.L’azienda, parlando del trial – riporta Adnkronos- aveva allora spiegato di aver ricevuto l’approvazione di un comitato di revisione indipendente; e del primo sito ospedaliero coinvolto, per poter iniziare il reclutamento per il suo primo studio clinico sull’uomo: battezzato ‘Prime’ (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface). “Un innovativo studio sperimentale su dispositivi medici per la nostra interfaccia cervello-computer wireless completamente impiantabile”, lo aveva descritto. Obiettivo: valutare “sicurezza dell’impianto e del robot chirurgico” e “funzionalità iniziale dell’interfaccia, per consentire alle persone con paralisi di controllare i dispositivi esterni col pensiero”.
Lo studio Prime viene condotto nell’ambito dell’esenzione per dispositivi sperimentali concessa dall’ente regolatorio statunitense Fda nel maggio del 2023. Per impiantare il chip, Neuralink si affida a un robot chirurgico che ha la missione di posizionare in maniera precisa e sicura i fili ultrasottili e flessibili del chip in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento. Nel dettaglio, come spiega l’azienda online, l’impianto creato registra l’attività neurale attraverso 1.024 elettrodi distribuiti su 64 fili altamente flessibili e ultrasottili.