Muccino si accoda a Ghali nella polemica contro Israele. E Fazio invita nel suo talk il cantante italo-tunisino
Dopo la polemica sulle parole di Ghali al festival di Sanremo, che ha chiesto di fermare il “genocidio” con riferimento alla guerra contro Hamas, Gabriele Muccino posta oggi una bandiera d’Israele su Instagram con sotto l’audio dell’inno di Mameli. Il regista che nei mesi scorsi è stato spesso attaccato per le sue posizioni sul conflitto di Gaza a favore dei palestinesi, interviene nel giorno in cui si parla della lettura fatta da Mara Venier a Domenica in del comunicato del direttore generale della Rai Roberto Sergio dopo le critiche dell’ambasciatore israeliano. Molti i commenti contro la Rai sotto il post di Muccino, molti a suo sostegno: dalla scrittrice Silvia Ballestra ad Alessandro Di Battista che gli scrive ”bravissimo”.
In questo modo Muccino si pone sulla scia di Ghali, beniamino della sinistra pacifista. Tanto che sarà ospite del programma condotto da Fabio Fazio ‘Che Tempo che fa, in onda sul Nove.
Maurizio Lupi intanto respinge le accuse di censura all’Ad Roberto Sergio, affermando che sono semplicemente ridicole. “Ci saremmo aspettati, semmai, che l’opposizione riconoscesse lo straordinario successo di pubblico raggiunto dalla Rai e si complimentasse con i vertici, invece tutto viene piegato alla logica della contrapposizione perenne e strumentale, come nel caso delle parole di Ghali. Ci piacerebbe anche che ogni tanto qualcuno ricordasse le vittime di Hamas ed i metodi brutali e sanguinari di un’organizzazione terroristica che tiene in ostaggio un’intera popolazione e che ha come obiettivo la distruzione di Israele e l’eliminazione degli ebrei”.
Ma la contrapposizione frontale con la cosiddetta TeleMeloni è in queste ore la linea scelta dalle opposizioni, sia Pd che Verdi e sinistra, che sulla scia delle parole di Roberto Saviano sul vento di censura che soffierebbe in Rai, difendono a spada tratta sia Ghali che Dargen D’Amico i quali hanno avuto comunque modo di ribadire le loro posizioni senza alcun bavaglio.