Javier Milei a colloquio con Meloni per un’ora. La durissima condanna del comunismo: “Una malattia dell’anima”

12 Feb 2024 18:00 - di Francesco Severini
Milei Meloni

Il Presidente della Repubblica Argentina, Javier Gerardo Milei, ha lasciato Palazzo Chigi dopo un’ora di colloquio con la premier Giorgia Meloni. Prima di recarsi dalla premier Milei era stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Era presente all’incontro il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Nel corso dell’incontro con la premier Meloni, come era stato anticipato in una nota del governo argentino, si è parlato di come “approfondire i rapporti bilaterali” tra i due Paesi uniti da rapporti molti forti, propiziati da milioni di argentini di origine italiana, e di “sviluppare un’agenda di lavoro congiunta”. Così ha scritto il quotidiano La Nacion.

Javier Milei contro il comunismo

Il presidente argentino, intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete4, ha usato parole durissime contro l’ideologia del comunismo. “Originariamente pensavo che il comunismo fosse un problema mentale. Perché il socialismo puro è stato sconfitto dalla teoria economica. Ho pensato prima che fosse un problema di indole, di carattere mentale. Ma, poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell’anima. Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di 6 milioni di esseri umani“.

“Restituire il potere e la libertà agli argentini”

“Vi sono molti socialisti – ha aggiunto Milei –  che a lungo termine vogliono arrivare a questo. Sono comunisti vigliacchi. Ma, diciamolo in un altro modo. Guardi, una delle cose che abbiamo fatto, in questi 50 giorni, è stata di avviare e mettere in moto delle riforme strutturali. Di queste riforme, 350 sono state considerate urgenti e 650 sono state inserite in una legge, cioè la legge della libertà degli argentini di base. E questo è interessante, perché l’asse centrale di tutto ciò è che si riferisce a restituire il potere e la libertà agli argentini. E poi c’è un secondo punto, un altro punto: andare avanti verso strutture di mercato più competitive”.

Milei: “Lo Stato è un’associazione criminale”

Nel corso dell’intervista Milei ha anche spiegato il suo essere un “anarco-capitalista”: “Di fatto lo Stato è un’associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d’accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato, ma di fatto come diceva Oppenheimer, il metodo da usare nel mercato è l’investimento, il commercio, e il metodo dello Stato è invece appunto il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l’associazione criminale più grande del mondo ma inoltre è il ladrone stazionario più grande del mondo”.

Il senatore Borghese: accrescere i rapporti tra Italia e Argentina

“E’ significativo – ha detto dichiara il senatore italo-argentino Mario Alejandro Borghese, vicepresidente del Maie, eletto in America Latina – che il neo presidente dell’Argentina, Javier Milei, abbia scelto tra i Paesi europei l’Italia come prima visita del suo mandato. E’ il caso di ricordare che in Argentina vivono settecentomila italiani e che circa la metà degli attuali abitanti del Paese sudamericano sono di origine italiana. Al di là di questo elemento di fatto, credo che sia molto importante oltre che positiva l’attenzione che Milei ha ricevuto negli incontri con il presidente Sergio Mattarella e con la premier Giorgia Meloni. Credo sia quanto mai urgente oltre che necessario consolidare e accrescere i rapporti di reciproca cordialità tra le due nazioni così come bisogna migliorare la cooperazione e gli scambi commerciali tra i due Paesi. Credo che la crescente credibilità di Giorgia Meloni in Europa e nel mondo possa essere di aiuto per una Nazione in difficoltà ma con potenzialità davvero enormi che vanno utilizzate al massimo”.

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