Geolier non cede al piagnisteo e zittisce la sinistra: “Ma quale razzismo, i fischi fanno parte del gioco”

10 Feb 2024 16:58 - di Eugenio Battisti

Nessun razzismo Nord-Sud, nessun piagnisteo per i rumorosi fischi ricevuti dal palco di Sanremo alla notizia della vittoria nella serata delle cover e dei duetti. Geolier zittisce le polemiche del giorno dopo (che la sinistra trasforma in un caso politico) e la prende sportivamente. “I fischi sono un modo per esternare un parere, come un applauso. Ieri mi sono esibito all’Ariston mentre le persone fischiavano e se ne andavano, è stato difficile. Alla fine, è un parere. Le persone potevano applaudire o restare neutre”. Così in conferenza stampa il rapper napoletano che ieri si è esibito con Guè, Luchè e Gigi D’Alessio e ha chiuso al primo posto davanti a Angelina Mango, figlia dell’indimenticabile Pino Mango, che ieri ha commosso tutti con la sua interpretazione magistrale de La Rondine.

Geolier: i fischi sono un parere, Angelina mi ha emozionato

“Mi ha colpito molto l’esibizione di Angelina e Annalisa. Angelina mi ha emozionato anche mia mamma che dovrebbe stare dalla mia parte a prescindere…”, dice Geolier dimostrando grande stile nei confronti della seconda classificata, che il pubblico dell’Ariston e in tanti da casa avevano già incoronata regina della serata. L’artista partenopeo, 6 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, zittisce chi grida al razzismo contro Napoli. Anche Amadeus cade nello stereotipo parlando con dispiacere di un’ondata anti-Napoli.

Il razzismo non c’entra, farò vedere chi sono davvero

“Credo non ci sia più questa cosa del razzismo nord-sud, non esiste… Al di là della classifica, io avrò ricordi bellissimi di Sanremo: alle persone sto facendo vedere ciò che sono davvero, niente di più e niente di meno”. Vittoria ‘rubata’ perché condizionata dal peso del televoto (un’altra delle polemiche che tiene banco)?  “Mi sento a disagio a rispondere a questa domanda. Alla fine, la mia fan base mi ha sempre supportato. Io mi sono esibito, non mi sento di aver rubato. È una brutta parola…”. Parole nette che, magari senza volerlo, zittiscono chi da sinistra (quella orgogliosamente meridionalista) soffia sul fuoco delle polemiche, si improvvisa fan sfegatato del popolare rapper, e ripropone lo stanco refrain del razzismo del ricco Nord (di destra?) contro il Sud dimenticato (di sinistra?).

La sinistra cavalca il caso e la butta in politica

Basta leggere i commenti sui social di esponenti di primo piano del Pd. “Noi gente del Sud non fischiamo mai né un artista né uno sportivo del Nord, né di un altro paese. Forza Geolier, sei tutti noi!”, scrive Stefano Graziano, nato ad Aversa, capogruppo dem in commissione di Vigilanza Rai. Pina Picierno di Santa Maria Capua Venere se la prende con lo stigma della camorra (che qualcuno ha adombrato dietro la vittoria di Geolier) “che accompagna tutte e tutti noi che siamo figli del Sud e della Campania, un pregiudizio frutto dell’ignoranza e della semplificazione”. Il leghista Cantalamessa invita a tornare tutti sulla terra, perché Sanremo è Sanremo, e a utilizzare le armi politiche per altri contesti. “Non credo sia stato contestato per il fatto di essere napoletano, ci sono sempre tifoserie contrapposte, anche nella musica, come in altri campi…”.

 

 

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