Gallipoli, si traveste da fantasma per spaventare l’ex moglie (video): l’ultima frontiera dello stalking

13 Feb 2024 12:11 - di Redazione

Ha perseguitato la ex moglie arrivando persino a mascherarsi da fantasma per spaventarla. L’uomo, un 48enne di Gallipoli, in provincia di Lecce, è stato raggiunto da un ammonimento del questore. Nel corso delle ultime settimane, si è reso responsabile dei reati di atti persecutori, danneggiamento, minacce gravi e lesioni personali nei confronti della ex moglie. Mai rassegnato alla fine del matrimonio, ha posto in essere condotte sempre più persecutorie nei confronti della donna, presentandosi in tutti i luoghi frequentati dalla stessa, a tutte le ore, anche notturne. Stalkerizzata, minacciata , calunniata, diffamata, privata della propria libertà, a causa di una relazione finita e non condivisa”. A denunciare la situazione di violenza che si sta perpetrando a Gallipoli è la figlia della donna che, stando alle sue parole, vive nel terrore. E la scorsa notte, un ennesimo atto di violenza: una pietra lanciata sulla finestra che va in frantumi.

Il fantasma che faceva “stalking” è stato ammonito

Per tutti questi motivi, il presunto stalker nelle scorse ore è stato destinatario del provvedimento di ammonimento del Questore che si sostanzia nell’invito, senza limite di tempo, a tenere immediatamente un comportamento conforme alla legge e a cessare qualunque comportamento vessatorio persecutorio o condotta violenta, sia essa fisica, psicologica, verbale o economica nei confronti della vittima. Una misura tempestiva ed efficace. Tempestiva perché si adotta tutte le volte in cui la donna avverta il pericolo di essere perseguitata. Efficace perché, in caso di violazione dell’ammonimento, lo stalker viene arrestato in flagranza di reato. L’obiettivo del provvedimento dell’ammonimento è duplice. Tutelare la vittima ma, nello stesso tempo, consentire all’autore della violenza domestica o di genere di essere aiutato attraverso i servizi adeguati forniti dai Centri Ascolto Maltrattanti, presenti su tutto il territorio della provincia.

La denuncia sui social della donna

“Ho sempre creduto nel mio Paese, nella mia Italia ed anche nella giustizia, ma ad oggi, quando si parla di violenza sulle donne l’Italia, la legge, la tutela e la sicurezza, vacillano”, dice sui social la ragazza, figlia della vittima. “La giustizia è lenta”, considera ancora, “i riscontri sono pochi ma non perdo le speranze”. “Per la giustizia, non ci sono prove che lo becchino in flagranza di reato ed io le prove le sto cercando in ogni angolo ma non bastano, perché il suo volto scoperto lo esibisce nelle passeggiate. Io non mi fermo. Io non perdo la speranza. Intanto però la gente, miei amici gallipolini sapranno. Copriti pure bestia. Il mio volto lo sai”, conclude la ragazza.

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