Fisco, bastone e carota: più controlli per tutti ma sanzioni tagliate per chi paga. Le novità del Cdm

21 Feb 2024 16:13 - di Luca Maurelli

Mano pesante con gli evasori “incalliti” o “di nuova generazione”, ecco la linea del governo Meloni: almeno 320 mila controlli l’anno, un salto di qualità nel 2024 sia sul piano degli accertamenti che su quello della qualità dei controlli. Nel mirino non ci saranno i “pesci piccoli” ma i grandi evasori, a chi invece vuol collaborare e pagare saranno offerti strumenti di consultazione preventica e da oggi saranno tagliate anche le sanzioni vessatorie. Bastone e carota, dunque: quest’anno, spiega l’agenzia delle Entrate, saranno monitorati «i comportamenti di soggetti a elevata pericolosità fiscale». E saranno migliorati i meccanismi di “tax compliance”, le procedure di adesione spontanea al fisco, anche alla luce del nuovo regime sanzionatorio varato ieri dal Consiglio dei ministro, che ridurrà le “pene” di almeno un terzo.

Il fisco cambia: meno sanzioni per chi vuol pagare

Il fisco italiano, nell’era Meloni, usa e userà sempre più la mano pesante con chi non paga le tasse: lo dicono i numeri, lo dice l’Agenzia delle Entrate, smentendo la retorica della governo di destra che sana, condona e perdona tutti. “I maggiori accertamenti riguarderanno sia le imposte dirette, l’Iva, le tasse di registro, i bonus. Le attività di controllo saranno potenziate ma sarà aumentata anche la loro efficacia mediante una migliore selezione preventiva delle posizioni da sottoporre ad accertamento”, è scritto una nota che oggi sarà portata all’attenzione dei sindacati. Ma oltre il bastone, c’è la carota fiscale in arrivo per chi, invece, ha deciso di pagare e di rientrare nelle regole dopo la crisi profonda vissuta nella stagione del Covid, che ha costretto, alcuni, a un’evasione “di necessità”. Il regista della rivoluzione fiscale del governo Meloni, “mazza e panella”, per dirla alla napoletana, nonostante la sua origine romana, è Maurizio Leo, viceministro con delega alla pacificazione col contribuente. Le fake news sul fisco “dei condoni”, che arrivano da sinistra, dopo la sconfessione dei numeri sul gettito costantemente in aumento, subiscono un’altra operazione-verità.

Le misure per depotenziare le sanzioni a carico di chi paga

Ed ecco che dal Consiglio dei ministri di viene fuori un piano di revisione del sistema sanzionatorio tributario che va nell’ottica del patto col contribuente. Nessun condono, ma niente stangate a chi sta già pagando o intende pagare avendo aderito. Gli ambiti di intervento del decretoapprovato oggi in Consiglio dei ministri, che recepisce la delega fiscale del Parlamento, riguardano le disposizioni comuni alle sanzioni amministrative e penali, l’integrazione fra le diverse fattispecie sanzionatorie, la revisione dei rapporti tra processo penale e processo tributario, l’introduzione di meccanismi di compensazione tra le sanzioni da irrogare e quelle già irrogate (divieto del “bis in idem”) e la riduzione delle sanzioni; le sanzioni penali, con particolare riferimento alla revisione dei profili sanzionatori per gli omessi versamenti non reiterati; le sanzioni amministrative, prevedendo una maggiore proporzionalità tra le sanzioni rispetto alle condotte contestate, ferma restando la maggiore rilevanza di comportamenti fraudolenti, e realizzando una revisione della disciplina della recidiva dei cumuli e delle continuazioni.

Leo: “Una rivoluzione che va incontro allo Stato e ai cittadini”

Una rivoluzione, nelle vessazioni a carico dei contribuenti, dunque, inutilmente caricati di multe e orpelli successivi agli adempimenti sanati. “Prosegue senza sosta la rivoluzione fiscale del governo, mirata a costruire un sistema più equo e giusto a vantaggio di cittadini e imprese” dichiara il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, al termine del Cdm odierno. “Con il nono decreto attuativo della delega fiscale, si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali”. Spiega Leo che per quanto riguarda le sanzioni amministrative “verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità”.

Il confronto preventivo con chi viene “indagato”

Bastone e carota, dunque, con l’Agenzia delle entrate che avvierà un “confronto preventivo” con il contribuente che sarà reso “partecipe” del procedimento di accertamento “mediante un efficace contraddittorio con l’Agenzia sia nella fase istruttoria, quindi prima che gli sia contestata la violazione, sia nell’ambito degli istituti definitori, quando cioè il Fisco potrà proporre somme e sanzioni da versare per chiudere il contenzioso.

Calandrini (FdI): “Basta maggiorazioni del 200%”

“Il governo Meloni ridurrà le sanzioni nel caso di un accordo con il fisco. L’obiettivo è portare sempre più persone a risolvere i contenziosi allineandosi e riuscendo così anche ad evitare anche procedimenti penali, che restano comunque per i reati gravi, per esempio la frode. Il testo potrebbe ridurre le sanzioni amministrative fino a portarle al livello della media europea. Non più quindi maggiorazioni del 120 – 200%, ma al massimo del 60%. Ritengo lungimirante arrivare ad un accordo con chi, magari anche a causa della pandemia o in momenti di difficoltà, in questi anni ha omesso i pagamenti. Fornire loro gli strumenti per tornare in regola è necessario per tornare a lavorare con più serenità, non solo per la propria famiglia, ma per tutta la nazione”, commenta il senatore Nicola Calandrini, presidente della 5a Commissione Lavori Pubblici.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *