De Luca e l’invito alla rivolta armata contro il governo: scatta l’interrogazione di FdI a Piantedosi

9 Feb 2024 16:07 - di Leo Malaspina

Fanno discutere le parole pronunciate dal governatore della Campania Vincenzo De Luca il 7 febbraio scorso, dai toni minacciosi contro il governo e di incitamento a una rivolta del popolo anche a a mano armata sul progetto di autonomia differenziata. “Potrei solo fare appello alla resistenza, alla lotta armata”, dice De Luca secondo quanto riportato dai quotidiani locali, definendo inoltre “disturbati mentali” i componenti del governo Meloni al punto da dover essere “ricoverati”.
La reazione di Fratelli d’Italia, sia in Campania che a livello nazionale, è durissima: “Nella sua delirante incontinenza verbale, il presidente De Luca fomenta gli amministratori locali della Campania a schierarsi contro il Governo scelto dagli italiani, compie atti di vilipendio contro un organo costituzionale dello Stato, disonorando, una volta di più, l’alto valore del suo mandato elettorale. Tutto questo, con la complice e servile sudditanza, senza alcuna dignità di ruolo, dei vertici dell’Anci Campania, che non avvertono la propria corresponsabilità nel determinare così una frattura istituzionale senza precedenti”, afferma il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, per il quale “fortunatamente, la fallimentare ed agonica esperienza di governo regionale di De Luca finirà presto, nel disdoro generale”.

Insulti e minacce da De Luca, la replica di FdI

Il senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre chiede al presidente dell’Anci, e sindaco di Bari, Antonio Decaro, “di prendere una posizione netta in merito alle parole del governatore della Campania De Luca sull’autonomia differenziata. Tante persone potrebbero accogliere quelle parole per fare cose gravi”. Poi annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno. “Parlare di lotta armata porta me e altri parlamentari nazionali a chiedere a Piantedosi che l’Anci prenda posizione su queste dichiarazioni durissime, che non sono proprie della politica“. “Se – ha chiarito Melchiorre – per un accordo, di cui leggo sui giornali, fra De Luca e Decaro un’istituzione non prende posizione, questa cosa spaventa”. “Mi rivolgo anche al capogruppo del Pd in Senato Boccia: si permette di invitare alla responsabilità il candidato Michele Laforgia, ma poi non vede cose così gravi dentro casa sua”. Melchiorre ha chiarito che “la battaglia politica non può mai andare oltre, quindi certe posizioni vanno stigmatizzate perché altrimenti si rischia una brutta deriva, di fronte alla quale poi ognuno deve prendersi le sue responsabilità”.

Nell’interrogazione si segnala che nelle parole del Governatore De Luca, potrebbe ravvedersi la violazione degli articoli 272 e 284 del codice penale, il cui primo periodo del comma 1 prevede che “Chiunque promuove un’insurrezione armata contro i poteri dello Stato è punito con l’ergastolo”. E si chiede di sapere “se i ministri interrogati non ravvedano nel grave silenzio del presidente De Caro, che non ha smentito la Partecipazione dell’Anci alla presunta manifestazione annunciata dal Governatore De Luca, elementi di criticità in capo alla gestione dell’Associazione dei comuni e quali iniziative intendano prendere”.

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