Anche Coldiretti in piazza contro le follie della Ue. Prandini: no all’import dai paesi sleali
Sos agricoltura, per la prima volta la Coldiretti, con il presidente Ettore Prandini, scende in piazza a Bruxelles, dove è in corso un vertice straordinario Ue a cui partecipa anche la premier Giorgia Meloni. Nel mirino dell’associazione le politiche “folli” della Ue sulla filiera agroalimentare. Che produce – come risulta da una analisi della Coldiretti diffusa oggi – un fatturato aggregato pari a oltre 600 miliardi di euro nel 2023.
Coldiretti in piazza contro le follie di Bruxelles
I coltivatori italiani sono davanti al Palais di Luxembourg insieme agli spagnoli, ai portoghesi, ai belgi e molti altri che stando invadendo la capitale dell’Unione. Su un grande striscione si legge “Stop alle follie dell’Europa”. Ma gli agricoltori esibiscono anche cartelli con “Basta terreni incolti!”, “Stop import sleale”, “Prezzi giusti per gli agricoltori”, “No Farmers no Food”, “Cibo sintetico, i cittadini europei non sono cavie”, “Mungiamo le mucche non gli allevatori”. A rischio è una filiera nazionale che vede impegnati – sottolinea Coldiretti – ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole. 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio, che quotidianamente rifornisce i consumatori italiani ai quali i prodotti alimentari non sono mai mancati nonostante pandemia e guerre.
Basta ai divieti che mettono in ginocchio gli agricoltori
È lunga la lista delle follie dell’Unione europea. Dal divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro all’arrivo nel piatto degli insetti. Dal Nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy al via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino. E ancora dal permesso alla vendita del Prosek croato e agli altri falsi fino alla possibilità di importare grano dal Canada, che si coltiva con modalità vietate in Italia. “Follie” che hanno favorito le importazioni dall’estero, con gli arrivi di cibo straniero che nel 2023 hanno raggiunto lo storico record di 65 miliardi di euro. “Ingiusta e fuorviante – continua la Coldiretti – è anche l’idea di equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali contenuta nella ‘direttiva emissioni’.
L’Ue sacrifica le produzioni della dieta mediterranea
L’Ue mira anche a sacrificare produzioni alla base della dieta mediterranea, ritenute meno importanti. Anche Coldiretti in piazza contro le follie della Ue. Prandini: no all’import dai paesi sleali.