Accorsi addita ai giovani l’esempio di Guglielmo Marconi: dovete credere nel vostro talento

20 Feb 2024 8:29 - di Redazione

Guglielmo Marconi è stato un “talento molto giovane”, un “grande genio con capacità imprenditoriale” e ai giovani attori, oggi, dico: “Fate come Marconi”. Lo ha detto Stefano Accorsi a Berlino, parlando della miniserie Rai “Marconi”, che andrà in onda prossimamente su Rai 1, sul palco dell’evento “Celebrating Connections”, che si è tenuto presso il padiglione Italia del Festival Internazionale del cinema.

Parlando con Ansa, Accorsi ha spiegato anche che quello che vuole dire a giovani attori e ai giovani registi è di “non mollare. Se ci credi, non mollare. Anche quando ti dicono ‘non è il tuo’, se tu ci credi, non mollare”. “A un giovane regista direi scrivi. Scrivi, scrivi e riscrivi. E dirigi, prendi uno smartphone o un device qualsiasi e gira ogni cosa”, continua Accorsi, sottolineando che “in questi mestieri la tenacia è fondamentale. E’ la bellezza di questo mestiere, è un mestiere magico“. Accorsi ha poi parlato dell’atmosfera speciale della Berlinale: un festival “bellissimo, meraviglioso, un misto fra sentirsi a proprio agio e allo stesso tempo entrare in contatto con culture di tutto il mondo” e che è stato proprio “il primo a dare anche spazio alle serie televisive”.

La serie tv su Guglielmo Marconi si iscrive nelle celebrazione previste nel 2024 per i 150 anni dalla nascita del premio Nobel per la Fisica. Il quale realizzò  i primi esperimenti a 21 anni e non riuscì mai a laurearsi, spesso bocciato agli esami all’università di Bologna. Ma non si perse mai d’animo. Nel corso della sua lunga carriera ottenne 30 lauree honoris causa.

Girata tra l’Emilia-Romagna e il Lazio e ambientata nel 1937 alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, la serie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende, da Villa Griffone, casa Natale di Marconi e sede della Fondazione Guglielmo Marconi- Museo Marconi, a Palazzo Venezia, da Villa Mondragone a Villa Torlonia fino al Museo Storico della Comunicazione, oltre che all’interno di una fedele ricostruzione in uno studio di 27 metri dell’Elettra, il celebre panfilo su cui Marconi, l’italiano più famoso del Novecento, ha vissuto con la sua famiglia. Scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini, la serie miscela il genere storico-biografico alla spy story, restituendo la modernità del personaggio di Marconi – genio del wireless – e la contemporaneità del suo pensiero e della sua visione.

 

 

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