Treviso, truffa del Superbonus: evasi 18mln di euro. I soldi usati per pagare parcelle e consulenze
Siamo alle solite: ancora una volta la Guardia di Finanza – in questo caso gli uomini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Treviso – hanno smascherato l’ultima truffa del superbonus 110%. L’ennesimo business fraudolento legato alle ristrutturazioni edilizie e alla misura che, tradotto in cifre milionarie, continua a provocare ingenti ammanchi alle casse dello Stato. Dunque, da Treviso arriva la notizia dell’ultima truffa, l’ennesima beffa legata a rendicontazioni farlocche…
Truffa del Superbonus 110% a Treviso: evasi 18 milioni di euro
Le Fiamme Gialle al lavoro con esami e riscontri, hanno concluso una verifica fiscale su un ente che nel corso dell’anno fiscale 2021, ha omesso di registrare ricavi per oltre 18 milioni di euro. Ossia, fuori da tecnicismi, il soggetto giuridico in questione non ha annotato i ricavi milionari, evadendo l’ingente somma. Proventi derivanti dal Superbonus 110%, trasformato in una cornucopia per i furbetti della misura di incentivazione introdotta nel 2020 dal governo Conte II, le cui sostanze vengono spesso richieste per lo svolgimento di lavori edili poi puntualmente non realizzati. O comunque destinate ad essere monetizzate e utilizzate per pagare – come in questo caso – parcelle professionali e consulenze. Ma procediamo con ordine.
Le somme derivanti dal “Superbonus 110%”, monetizzate e utilizzate per pagare parcelle e consulenze
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Treviso, nell’ambito delle indagini sulle truffe alle misure di agevolazione per l’esecuzione di ristrutturazioni edilizie, realizzate da società appartenenti a un consorzio della Destra Piave (che hanno già condotto al sequestro di crediti d’imposta, per circa 32 milioni di euro. Oltre a disponibilità finanziarie e immobili per oltre 2 milioni di euro), hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di un ente coinvolto nella frode. Ebbene, l’ulteriore accertamento ha consentito di appurare che, per l’anno d’imposta 2021, il soggetto in questione non ha annotato ricavi per oltre 18 milioni di euro.
Truffa del Superbonus 110%: tre imprenditori denunciati
Il legale rappresentante e altri due amministratori “di fatto” sono stati anche denunciati alla procura di Treviso per il reato tributario di “dichiarazione infedele”. Nel corso degli accertamenti penali si era appurato che la società verificata, nel 2021, aveva ricevuto somme derivanti dalla “monetizzazione” (presso Poste Italiane Spa nonché diversi istituti bancari) di crediti fiscali generati per lavori edili (mai realizzati) di cui al Superbonus 110%. Ottenendo quindi una ingente liquidità.
Proposto il recupero a tassazione dei proventi da reato
Con quelle somme di denaro erano poi state pagate sia le cospicue parcelle dei professionisti coinvolti nell’inchiesta. Sia le fatture emesse, a titolo di consulenza, da altra impresa con sede a Roma, addetta esclusivamente all’individuazione di intermediari finanziari interessati all’acquisto dei crediti. Le risultanze della verifica fiscale sono state quindi trasmesse all’Agenzia delle Entrate. La quale, tenuto conto della pendenza della procedura di liquidazione giudiziale sull’ente. E nell’ottica di garantire la tutela delle pretese erariali, potrà valutare la presentazione della domanda di ammissione al passivo.