Teatro di Roma, sinistra fuori di testa. L’incredibile pretesa: fare nomine pure se hanno perso

21 Gen 2024 16:04 - di Redazione

Per il Pd ogni nomina che non pesca nel perimetro della sinistra è uno scippo, un colpo di mano, un abuso, una “famelica” occupazione. Avevamo appena digerito le lamentele di Marino Sinibaldi che comincia un’altra litania, stavolta sulla nomina di Luca De Fusco al Teatro di Roma. Si lamenta il sindaco di Roma e usa toni offensivi il dem Matteo Orfini su X.

Orfini: destra “teppista” sul Teatro di Roma

“Dunque a decidere di agire in modo teppistico sul Teatro di Roma non è stato il ministro Sangiuliano e nemmeno il presidente Rocca, ma un deputato di Fratelli d’Italia. Che ha dato indicazioni al posto di ministro e presidente ai membri del cda. E infatti ieri rispondeva alle accuse al posto loro. Complimenti a lui che evidentemente ha vinto il game of thrones interno alla destra. Ma mi chiedo a questo punto quale sia il ruolo di Sangiuliano, Mazzi and co: marionette nelle mani dell’onorevole Mollicone? (Su Rocca nemmeno me lo chiedo…inizio a pensare che sia un ologramma, dato che da mesi nessuno sa cosa stia facendo)”.

Mollicone replica: nomina regolare

Replica a stretto giro Federico Mollicone. “Caro Orfini, la nomina di De Fusco è regolare e votata dai rappresentanti del Mic e della Regione Lazio, sotto la vigilanza degli organi di controllo. Come sa bene il sindaco di Roma è stata una scelta condivisa con il Ministro e con il presidente della Regione Lazio”.

“Ho solo svolto il mio compito istituzionale”

“Per il resto – prosegue Mollicone – il collega Orfini dovrebbe sapere che il Presidente della Commissione Cultura è la prima carica istituzionale nel settore culturale del Parlamento e ha come compito, insieme alla Commissione, la vigilanza su tutti i teatri Stabili e le istituzioni culturali. Segnalo al collega Orfini che per colpa delle dilazioni del Presidente Siciliano, dovute a motivi esclusivamente di non accettazione della minoranza numerica in Consiglio, il Teatro di Roma è in esercizio provvisorio e sta rischiando di perdere il finanziamento ministeriale, senza il quale non sarebbe possibile l’equilibrio di bilancio. Pertanto la nomina, dato l’atteggiamento riottoso dei rappresentanti del Comune, è stata decisa in via urgente dai soci, con la vigilanza degli organi previsti statutariamente che hanno certificato la validità della nomina”.

Errata la polemica sul compenso di De Fusco

“Sento l’eco di una polemica poi sul compenso del direttore De Fusco, che sarebbe esorbitante. Ricordo a tutti che lo Statuto del Teatro di Roma prevede la congiunzione del Direttore gestionale con quello artistico, e il riferimento va fatto con l’ultimo incarico del direttore Calbi e con i precedenti, e non con la stagione delirante e criminogena dell’ultima gestione Corsetti-Bevilacqua, in cui Corsetti era solo consulente artistico e non direttore, che hanno lambito indagini giudiziarie per malagestione, denunciate solo da Fratelli d’Italia e di certo non dal Pd. Una gestione che ha messo il teatro sul lastrico, sostenuta anche dal Partito Democratico”, conclude Mollicone.

 

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