Papa Francesco: “Non temo uno scisma sulle coppie gay. Nella Chiesa ci sono sempre stati gruppetti”
«Mi sento un parroco. Di una parrocchia molto grande, planetaria, certo, ma mi piace mantenere lo spirito da parroco. E stare in mezzo alla gente. Dove trovo sempre Dio». Papa Francesco ha concesso una lunga intervista a La Stampa. Dalle guerre alle benedizioni alle coppie gay, riguardo le quali, si dice certo, non teme uno “scisma”. Il primo tema che assilla il Pontefice è la costruzione della pace. «È urgente un cessate il fuoco globale: non ci stiamo accorgendo, o facciamo finta di non vedere, che siamo sull’orlo dell’abisso».
Il Papa intervistato dalla Stampa : “Tutti i giorni videochiamo la parrocchia di Gaza”
Sulla guerra tra Israele e Hamas Papa Francesco è molto preoccupato, «il conflitto si sta drammaticamente allargando. C’era l’accordo di Oslo, tanto chiaro, con la soluzione dei due Stati. Finché non si applica quell’intesa, la pace vera resta lontana». L’escalation militare lo turba nel profondo: «Il conflitto può peggiorare ulteriormente le tensioni e le violenze che già segnano il pianeta. Però allo stesso tempo in questo momento coltivo un po’ di speranza- dice- : perché si stanno svolgendo riunioni riservate per tentare di arrivare a un accordo. Una tregua sarebbe già un buon risultato». Elogia il lavoro che sta svolgendo Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme: «È un grande. Si muove bene. Sta provando con determinazione a mediare». I cristiani e la gente di Gaza – non intendo Hamas – hanno diritto alla pace. Io tutti i giorni videochiamo la parrocchia di Gaza. Ci vediamo nello schermo di Zoom, parlo alla gente. Lì in parrocchia sono 600 persone. Stanno continuando la loro vita guardando ogni giorno la morte in faccia. E poi, l’altra priorità è sempre la liberazione degli ostaggi israeliani».
La benedizione delle coppie gay
Poi parla del tema che ha tenuto banco dopo le sue parole, ossia la benedizione alle «coppie irregolari dello stesso sesso»: «Mi chiedono come mai. Io rispondo: il Vangelo è per santificare tutti. Certo, a patto che ci sia la buona volontà. E occorre dare istruzioni precise sulla vita cristiana (sottolineo che non si benedice l’unione, ma le persone)- precisa nel lungo colloquio-. Ma peccatori siamo tutti: perché dunque stilare una lista di peccatori che possono entrare nella Chiesa e una lista di peccatori che non possono stare nella Chiesa? Questo non è Vangelo». Sulle proteste pervenute dalle altre chiese afferma: «Chi protesta con veemenza appartiene a piccoli gruppi ideologici. Un caso a parte sono gli africani: per loro l’omosessualità è qualcosa di “brutto” dal punto di vista culturale, non la tollerano. Ma in generale, confido che gradualmente tutti si rasserenino sullo spirito della dichiarazione “Fiducia supplicans” del Dicastero per la Dottrina della Fede: vuole includere, non dividere. Invita ad accogliere e poi affidare le persone, e affidarsi a Dio».
“Non temo uno scisma”
Sull’argomento Papa Francesco dice di non temere uno scisma: «Sempre nella Chiesa ci sono stati gruppetti che manifestavano riflessioni di colore scismatico. Bisogna lasciarli fare e passare… e guardare avanti». Sulla sua salute, adesso dice che qualche acciacco c’è ma adesso va meglio. E all’immancabile domanda sulle dimissioni stavolta replica così: