Orlandi-Gregori e Moby Prince: le commissioni d’inchiesta avranno presidenti di Fratelli d’Italia

16 Gen 2024 15:30 - di Giovanni Pasero

Le presidenze delle commissioni d’inchiesta su Moby Prince e Emanuela Orlandi andranno a Fratelli d’Italia. E’ quanto ha riferito il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan, parlando coi giornalisti dell’accordo di maggioranza siglato questa mattina in una riunione dei capigruppo in Sala Tatarella. I due segretari di presidenza invece andranno uno alla Lega (Senato) e uno a Forza Italia (Camera). “Della commissione Covid non si è parlato questa mattina, ma anche quella dovrebbe andare a Fdi”, ha detto Malan.

Moby Prince e sparizione Orlandi Gregori

La notte del 10 aprile 1991, di fronte al porto di Livorno, il traghetto Moby Prince, diretto a Olbia con 141 persone a bordo, sperona la petroliera Agip Abruzzo, ferma all’ancora, e prende fuoco. L’incendio causa 140 morti, tutti passeggeri e membri dell’equipaggio del traghetto. Secondo le ricostruzioni ufficiali della Capitaneria di porto, del governo e degli organi giudiziari, la causa dello scontro sarebbe dovuta a una “nebbia fittissima” e all’imperizia del comandante Ugo Chessa.

I soccorsi non sono mai arrivati al traghetto ma si concentrarono solo sulla petroliera. Venne infatti dato per scontato che i passeggeri del traghetto fossero già morti nella prima mezz’ora dopo la collisione. Una verità, quella ufficiale, a cui i parenti delle vittime, in primis i figli del comandante, Angelo e Luchino, non hanno mai creduto, e che li ha portati a lottare in tutti questi anni per fare chiarezza sull’ennesimo “mistero d’Italia”. Sul disastro Moby Prince ci sono già state due commissioni d’inchiesta, quella di questa legislatura è dunque la terza.

A differenza del disastro Moby Prince si tratta invece della prima commissione d’inchiesta per la sparizione di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, le due quindicenni scomparse misteriosamente a Roma a distanza di un mese una dall’altra. La prima è sparita il 7 maggio 1983, dopo che un uomo mai identificato le ha citofonato al portone di casa, in via Nomentana, invitandola a uscire per una passeggiata. Molto più nota la vicenda di Emanuela Orlandi, per la quale il fratello ha manifestato nei giorni scorsi, ipotizzando che i suoi resti vengano addirittura nascosti nella basilica di Santa Maria Maggiore.  

 

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