L’annuncio di Tajani: “Italia pronta a inviare soldati in missione di pace a Gaza”

19 Gen 2024 16:03 - di Leo Malaspina

“Qualora servisse a Gaza, in una fase di transizione, una missione di pace, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con l’Onu come portatori di pace“. Lo annuncia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Radio24, ricordando “gli oltre mille militari italiani in Libano” che “sono là per una missione dell’Onu”. Il fronte mediorientale resta sempre caldissimo e anche il governo italiano è disposto a recitare un ruolo mettendo a disposizione le proprie forze armate.

Tajani e i soldati italiani a Gaza

“La linea che seguiamo da sempre, quella di due popoli, due stati, del G7, dell’Ue. Il 24 e il 25 sarò in Terra Santa per parlare anche con Anp, perché non può essere Hamas a governare quel territorio”, ha aggiunto il vicepremier. Intanto è salito a 24.762 morti e 62.108 feriti il bilancio delle vittime causate dalla rappresaglia israeliana sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza, governato da Hamas. Solo nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 142 palestinesi, mentre 278 sono rimasti feriti nell’enclave palestinese. Dal fronte egiziano, l’Autorità nazionale palestinese (Anp) è pronta a governare la Striscia di Gaza al termine della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha detto a Sky News Arabia un funzionario palestinese, spiegando che si sono tenuti diversi incontri con rappresentanti egiziani sul futuro della Striscia di Gaza e dei suoi valichi di frontiera. I colloqui, che si sono svolti in collaborazione con Israele, hanno anche analizzato la possibilità di riaprire il valico di Kerem Shalom per l’ingresso e l’uscita di merci e persone dalla Striscia di Gaza.

 

Il generale Arpino è scettico su una missione Onu in Palestina

Una missione Onu a Gaza non potrà esserci mai, non credo ci sarà e che la faranno approvare; nessuno ha interesse a fare una missione Onu a Gaza”, dice all’Adnkronos il generale dell’Aeronautica militare Mario Arpino, ex capo di Stato Maggiore della Difesa, dopo le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha parlato del possibile invio di militari italiani, qualora servisse a Gaza, per una missione di pace. “Non credo si possa fare qualcosa nella Striscia di Gaza finché Hamas non è stata debilitata del tutto”, osserva il generale Arpino. L’ex capo di Stato Maggiore della Difesa vede troppa “incertezza” da parte della politica: “Servono scelte più decise, come si era iniziato a fare” continua Arpino convinto che la politica italiana stia ora “risentendo di due elezioni, quelle europee e quelle americane”. “Con Tajani e con questo governo, secondo me, soprattutto la politica estera ha fatto un grosso salto di qualità“, premette il generale Arpino temendo però che il clima elettorale faccia slittare l’Italia su posizioni “opportunistiche”.

“Abbiamo detto che supportiamo Israele, poi abbiamo inviato una nave-ospedale e, se da un lato abbiano dato supporto a Israele, dall’altro abbiamo iniziato a unirci al coro di quelli che dicono che Israele adesso si sta alienando dal resto del mondo. Stiamo seguendo la politica di Biden, che aveva iniziato con il supporto a Israele e che, mano mano che si avvicinano le elezioni, sta prendendo le distanze”, osserva. Riguardo invece alla situazione nel Mar Rosso, conclude il generale Arpino, “vedo ripetersi tutte le ambiguità politico-parlamentari che misero all’inizio in cattiva luce la missione nel Golfo. Quando si entra in una coalizione bisogna starci con gli stessi mezzi, la stessa politica e la stessa volontà degli altri”.

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