La “maledizione” di Pompei colpisce ancora: turista si ammala di cancro e restituisce le pietre rubate
Una manciata di reperti di pomice accompagnata da un biglietto anonimo, scritto in inglese: “Non sapevo della maledizione di Pompei“. È il contenuto di un pacchetto che il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, si è visto recapitare. La giovane turista inglese aveva sottratto alcuni reperti dal sito, non sapendo che rubare a Pompei porta sfiga. Avrebbe quindi “sperimentato” sulla sua pelle che il sortilegio esiste eccome. “Non sapevo della maledizione- scrive la donna nel biglietto con cui accompagna la restituzione degli oggetti- . Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta del cancro al seno. Sono giovane e in salute e i medici dicono che si è solo trattato di ‘sfortuna’. Per favore accetta le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace”: si legge nel messaggio, postato su X da Zuchtriegel che invia alla donna un “in bocca al lupo” per la guarigione.
La maledizione di Pompei colpisce ancora
Non è vero ma ci credo, recita il celebre motto scaramantico. Esiste davvero quella che è stata definita la “maledizione di Pompei”? Ah saperlo… Il fatto è che non si tratta del primo caso. Messaggi come quello della giovane turista arrivano frequentemente alla direzione del Parco. La “leggendaria” sfortuna che colpisce chi sottrae reperti fa parte di una “collezione”.
Tutti i casi di “sfiga”: l’archeologa di Pompei li colleziona
Ne sa qualcosa Sophie Hay, archeologa che lavora da anni a Pompei, che spesso li pubblica sui suoi profili social. Si tratta di immagini postate con reperti restituiti (pietre, rocce sottratte a mo’ di souvernir)e lettere di accompagnamento: “Mi dispiace di aver preso la roccia. La restituisco non per sfortuna ma perché mi sentivo in colpa”, si legge su un biglietto. “E’ un peccato, ma devo rispedire indietro queste pietre magiche prese nel 2006. Non hanno portato fortuna a me e alla mia famiglia”, scrive un’altra turista, Jana, allegando una manciata di sassi. Il tutto ripiortato sui profili social della studiosa, che Rainews riporta.