“Droga del combattente” spedita alle truppe ucraine: arrestata la segretaria di un medico milanese
I carabinieri del Nas di Milano hanno eseguito un arresto, nei confronti di una segretaria (di nazionalità ucraina) di un medico di medicina generale con studio in Milano per cessione di stupefacenti, truffa aggravata e tentata truffa aggravata. In particolare, la segretaria ucraina, spiegano gli inquirenti, “avvalendosi di suoi connazionali, avrebbe più volte, sistematicamente” esportato a Kiev quei farmaci, tra cui la “droga del combattente”, reperiti con quelle ricette false.
Che cos’è la droga del combattente: principio attivo il tramadolo
Le indagini avrebbero permesso di accertare come la donna, la quale aveva accesso all’applicativo che consente di generare le ricette elettroniche, “prescriveva illecitamente” farmaci, “anche a effetto stupefacente, verso suoi conoscenti e connazionali, senza alcuna visita medica preventiva e utilizzando i dati di pazienti del tutto ignari tra gli assistiti dello stesso medico”. Secondo la procura, questo avrebbe costituito “un rilevante danno economico al Sistema sanitario nazionale, in quanto nella scelta degli ignari intestatari delle ricette per lo più si prediligevano soggetti che beneficiavano di varie esenzioni”. L’indagata, si legge nella nota firmata dal procuratore capo Marcello Viola, “avrebbe più volte, sistematicamente accumulando farmaci e anche stupefacenti“, poi destinati “verso le zone del suo Paese di origine”.
Tra i vari principi attivi compare il Tramadolo, “molecola recentemente inserita in tabella stupefacenti e famosa con l’appellativo giornalistico di ‘droga del combattente’, per gli effetti euforici prodotti dal suo uso improprio”.
I farmaci contenenti “tramadolo”, ossia la cosiddetta “droga del combattente”, raccolti dalla segretaria del medico milanese, attraverso ricette false e con l’aiuto di connazionali, potrebbero essere arrivati nelle zone di guerra in Ucraina, per essere utilizzati da soldati. È quanto si sta verificando nelle indagini dei carabinieri del Nas, coordinate dal pm Daniela Bartolucci, che hanno portato in carcere la segretaria di 48 anni. Quei farmaci sarebbero arrivati in Ucraina con trasporti su strada.