Ddl beneficenza: nella bozza del governo sanzioni fino a 50 mila euro per i “casi Ferragni”
Sanzioni da 5mila a 50mila euro e sospensione dell’attività per un periodo da un mese a un anno in caso di reiterazione: è quanto prevede la bozza del disegno di legge sulla trasparenza sulle iniziative di beneficenza derivanti dalla vendita di prodotti, atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri di giovedì.
In consiglio dei ministri arriva la legge Ferragni
Il provvedimento, che arriva in seguito alla nota vicenda di Chiara Ferragni, prevede l’obbligo di indicare sui prodotti le finalita’ dei proventi e il destinatario della beneficenza, l’importo o la quota destinati a quel fine. Chi non lo fa rischia appunto sanzioni da 5mila a 50mila euro. “Nei casi di minore gravita’ – si legge tuttavia nella bozza – la sanzione e’ diminuita fino a due terzi”.
“In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione dell’attività per un periodo da un mese a un anno”. E’ quanto prevede il comma 5 dell’articolo 4 del disegno di legge battezzato da alcuni ‘legge Ferragni’.
La bozza del provvedimento in 5 articoli
La bozza del provvedimento, che è composto di 5 articoli, stabilisce che i consumatori “hanno diritto di ricevere dai produttori e dai professionisti un’adeguata informazione” sulla destinazione in beneficenza di una parte dei proventi della vendita di un prodotto. Per questo viene introdotto l’obbligo di riportare sulle confezioni dei prodotti e sugli annunci pubblicitari: “il soggetto destinatario dei proventi della beneficenza; le finalità a cui sono destinati i proventi della beneficenza; l’importo complessivo destinato alla beneficenza, se predeterminato; ovvero, nel caso in cui non lo sia, la quota percentuale del prezzo di vendita o l’importo destinati alla beneficenza per ogni unità di prodotto”.
Importo destinato alla beneficenza: ecco che cosa cambia
Prima di porre in vendita i prodotti, poi, queste informazioni andranno comunicate all’Antitrust insieme al termine entro cui sarà effettuato il versamento dell’importo destinato alla beneficenza e, successivamente, l’effettivo versamento dell’importo. In caso di violazione di queste disposizioni, e “salvo che il fatto costituisca reato o una pratica commerciale scorretta” la stessa Antitrust potrà irrogare una sanzione amministrativa da 5.000 a 50.000 euro. Il provvedimento dovrà essere reso pubblico a spese dell’autore della violazione altrimenti scatta una ulteriore sanzione da 5.000 a 50.000 euro.
Il ddl prevede poi che “nei casi di maggiore gravità la sanzione è aumentata fino a due terzi” mentre “nei casi di minore gravità la sanzione è diminuita fino a due terzi”. In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione dell’attività per un periodo da un mese a un anno.