Crosetto: Italia coerente a sostegno dell’Ucraina, ma è l’ora di una incisiva azione diplomatica
Da parte dell’Italia “serve una scelta di coerenza, sostegno e proroga degli aiuti“. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso delle comunicazioni alla Camera in materia di proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali e equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina.
L’esercito di Kiev affronta un nuovo inverno di guerra
“Purtroppo la controffensiva estiva dell’Ucraina – ha aggiunto – non ha dato i risultati sperati e l’esercito di Kiev sta affrontando un nuovo inverno di guerra”. Pertanto “parrebbe giunto il momento per una incisiva azione diplomatica che affianchi gli aiuti che stiamo portando avanti perché si rilevano una serie di segnali importanti da entrambe le parti in causa”.
Il mondo non si pieghi alla regola del più forte
“Stiamo con forza ribadendo – ha sottolineato il ministro – che se accettiamo che riprenda nel mondo la regola del più forte e se il consesso delle nazioni si piega alla regola del più forte e decide di girarsi dall’altra parte per comodità politica, per tranquillità economica, pezzo dopo pezzo perderemo spazi di libertà, democrazia e sicurezza”.
I Paesi occidentali devono frenare nuove velleità di conquista della Russia
Grazie all’aione di deterrenza affiancata a quella diplomatica, “La Russia deve e dovrà comprendere la risolutezza dei Paesi occidentali per scongiurare nuove velleità di conquista nell’Est Europa”.
“Dopo quasi due anni il conflitto presenta le caratteristiche di una tradizionale guerra di posizione”. “La stagione invernale tende a cristallizzare la situazione sul campo ed è prevedibile che la reazione russa sia particolarmente dura” con “attacchi massicci con missili e droni”, ha continuato il ministro spiegando che lo scopo dei russi “è fiaccare il morale della popolazione ucraina, creando una frattura interna”.
Mosca punta su una guerra di logoramento
La Russia “sembra intenzionata a puntare a un conflitto di logoramento nella convinzione che nel lungo periodo le opinioni pubbliche occidentali si stancheranno e ci saranno defezioni tra i ranghi dei Paesi che hanno sostenuto Kiev ed è inevitabile l’influenza che potrebbero generare le prossime scadenze elettorali in America ed Europa”.