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Caso Ferragni, giro di vite dell’Agcom per gli influencer: basta pubblicità occulta, sia dichiarata

Cronaca - di Redazione - 11 Gennaio 2024 - AGGIORNATO 11 Gennaio 2024 alle 12:47

La truffa della beneficienza collegata fittiziamente alle vendite del pandoro Balocco griffato Ferragni ed altri casi simili – un vero e proprio metodo collaudato per intascare denaro sfruttando l’emotività delle persone – costringe l’Agcom, l’Authority per le Garanzie nelle Comunicazioni, ad intervenire con un giro di vite sugli influencer introducendo nuove linee guida e l’istituzione di un tavolo tecnico.

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, rivela l’Agcom, “a seguito di una consultazione pubblica ampiamente partecipata, ha approvato all’unanimità le Linee guida volte a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi”.

Una mossa che costringe i molti personaggi che sfruttano il web per macinare soldi, come Chiara Ferragni, ad attenersi a norme stringenti.

“La crescente rilevanza e diffusione dell’attività degli influencer, definiti come soggetti che creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi, sui quali esercitano responsabilità editoriale, tramite piattaforme per la condivisione di video e social media, ha sollecitato l’Autorità ad intervenire. Le Linee guida oggi approvate costituiscono un primo importante passo”.

“Ferma restando la disciplina nazionale e la regolamentazione dell’Autorità in materia di contenuti generati dagli utenti distribuiti su piattaforme di condivisione video, le Linee guida definiscono – chiarisce l’Agcom – un insieme di norme indirizzate agli influencer operanti in Italia che raggiungono, tra l’altro, almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2% (ossia, che hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati)”.

“Le previsioni riguardano, in particolare, le misure in materia di comunicazioni commerciali, tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport, prevedendo un meccanismo di richiami e ordini volti alla rimozione o adeguamento dei contenuti. In caso di contenuti con inserimento di prodotti, gli influencer sono tenuti a riportare una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto in modo prontamente e immediatamente riconoscibile”, spiegano dall’Authority.

“Le Linee guida dispongono, inoltre, l’avvio di un Tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta che definisca le misure a cui gli influencer si dovranno attenere. Il codice sarà redatto nel rispetto dei principi che informano le Linee guida e prevederà sistemi di trasparenza e riconoscibilità degli influencer che dovranno essere chiaramente individuabili e contattabili”.

Al Tavolo tecnico parteciperanno anche “soggetti che solitamente non rientrano nel perimetro normativo e regolamentare dell’Autorità, quali – precisano dall’organismo di via Isonzo – quelli che popolano il mondo dell’influencer marketing, quindi non solo influencer, ma anche soggetti che operano quali intermediari tra questi e le aziende”.

Secondo l’Agcom questa nuova struttura normativa “permetterà di recepire le istanze di questi soggetti e di indirizzarne l’azione, avvalendosi delle buone prassi in materia, verso il rispetto delle regole. L’iniziativa è in linea con altre iniziative nazionali adottate da altri Stati membri dell’Unione e con le analisi e le soluzioni proposte in relazione alle attività degli influencer dal Gruppo dei regolatori europei dell’audiovisivo”.

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