Cacciari irride Giannini sui saluti romani: “La Meloni non c’entra nulla, chi ha buonsenso lo sa”
L’espressione di Gruber e Giannini ad Otto e mezzo è tutta un programma quando Massimo Cacciari li sbeffeggia a proposito dei saluti romani. La trasmissione di La7 si apre sul 7 gennaio e la commemorazione dei tre ragazzi missini uccisi ad Acca Larenzia. Posto che FdI non ha nulla a che fare con i saluti fascisti, non basta alla Gruber e alle trasmissioni di La7 speculare politicamente sul caso. Senza peraltro spendere una parola di compianto e di umanità per le giovani vite uccise in quella tragedia che dette inizio agli Anni di piombo. Ad Otto e mezzo, nonostante i deliri della Schlein siano stati smentiti da Piantedosi e dal partito della premier, si persegue il solito processo alla premier. Peccato per loro che Cacciari non si presti a questo giochetto di cui tutti ridono (Mannheimer docet).
Fascismo? Cacciari irride Giannini e Gruber: “Meloni ha una storia diversa”
«Di saluti fascisti ne abbiamo visti negli anni scorsi a bizzeffe- dice Cacciari- . In Germania ci sono manifestazioni con saluti nazisti, che è anche relativamente peggio. E una persona dotata di senso comune sa benissimo che i pericoli per le nostre democrazie non derivano da qualche centinaio di poveretti che fanno il saluto romano». Imbarazzo in studio. Editoriali e paginate di Stampa e Repubblica stanno lì a testimoniare il teorema inverso. Dunque, in studio Massimo Giannini mastica amaro. “Meloni plana su boschi di braccia tese”, aveva infatti scritto l’ex direttore della Stampa, che tenta di ribattere al filosofo, che in collegamento fa gesti abbastanza eloquenti mentre parla il suo interlocutore. Giannini è in trance agonistica contro Meloni, ma Cacciari lo stronca.
Cacciari stende Giannini. “Ma certo che sbaglia chi chiama in causa la Meloni”
Secondo il professore, Acca Larentia non è un problema politico ma culturale: «La dice lunga sul nostro sistema educativo, sulla mancanza di una conoscenza di quello che è stato il fascismo presso le giovani generazioni. Chi insegna nelle scuole che questa ignoranza è totale, malgrado gli anniversari e gli anti-fascismi più o meno chiacchierati». Basta retorica, insomma, e basta strumentalizzazioni: «Sbaglia chi chiama in causa la Meloni?», domanda la Gruber. «Ma certo che sbaglia, mi pare che la Meloni con onestà intellettuale abbia una storia e non c’entri più nulla con quelle manifestazioni. Se poi vogliamo fare campagna elettorale contro la Meloni…».
Mannheimer aveva avvertito i sinistri: “Così non sposterete un voto…”
Ad irridere chi strumentalizza ci aveva pensato poche ore prima Renato Mannheimer a L’Aria Che Tira sempre su La7: il sondaggista ha smontato i sogni di gloria di Elly Schlein e rispondendo alla domanda di David Parenzo se la polemica sul saluto romano abbia o meno spostato voti, ha dubbi: “La verità è che queste cose non spostano voti, divertono. Tutti ne ridono. Quello che è successo è gravissimo però questa specie di ‘pettegolezzo’ non sposta niente. Le motivazioni di voto sono altre. Come la propria economia, la propria salute e anche molto per l’immagine del leader”.