Bologna città a 30 all’ora, il Mit lavora a una direttiva: “No a scelte vessatorie, serve equilibrio”
Il ministero delle Infrastrutture annuncia un intervento per “chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani”. Una “direttiva”, insomma, per rimediare alle storture di Bologna “città 30” con cui il sindaco Pd Lepore ha imposto il limite di 30 chilometri orari in tutto il tessuto urbano.
Il Mit: “Evitare vessazioni, serve un ragionevole equilibrio”
L’obiettivo dell’intervento cui sta lavorando il Mit è ”far utilizzare i rilevatori di velocità e introdurre le zone 30 in aree sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada”. Dunque, si legge in una nota, “trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario”. “In questo senso, il Mit – ricorda ancora il comunicato – ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e per controllare limiti sotto i 50 all’ora (come nel caso del comune di Bologna)”.
Ironie e proteste contro il limite dei 30 chilometri all’ora a Bologna
A Bologna il protocollo “città 30”, annunciato a luglio, è scattato il 16 gennaio, nonostante le proteste dei cittadini e i giudizi non esattamente lusinghieri giunti da destra e manca tanto dalla politica quanto dagli osservatori. Un giudizio bipartisan che va dal “demenziale” di Carlo Calenda alle preoccupazioni del viceministro Galeazzo Bignami che a Bologna ci vive, fino alla presa di posizione dello stesso titolare delle Infrastrutture, Matteo Salvini: “Costringere un’intera città a bloccarsi a 30 all’ora rischia di essere un danno per tutti, a partire da chi lavora, senza benefici proporzionali in termini di sicurezza e riduzione delle emissioni”, ha scritto Salvini su X, dove ha anche postato un video in cui parla di “scelta ideologica insensata”.