Benedizioni alle coppie gay, ma solo “flash”. La singolare nota vaticana: “Devono durare pochi secondi”

5 Gen 2024 13:13 - di Penelope Corrado
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Il Vaticano risponde alla levata di scudi da parte di episcopati di tutto il mondo contro la recente dichiarazione ‘Fiducia supplicans’ che ha introdotto la possibilità di benedizioni alle coppie irregolari o gay. Ma tiene il punto, sottolineando che la dottrina sul matrimonio non cambia, e spiegando che tali ” benedizioni pastorali” devono “distinguersi chiaramente dalle benedizioni liturgiche e ritualizzate”, ed essere soprattutto “molto brevi”: sono “benedizioni di pochi secondi, senza Rituale e senza Benedizionale”, in cui “se si avvicinano insieme due persone per invocarla, semplicemente si chiede al Signore pace, salute e altri beni per queste due persone che la richiedono”.

“Per le coppie gay dovranno essere benedizioni di pochi secondi”

Dovranno essere ”benedizioni di pochi secondi, senza Rituale e senza Benedizionale”, precisa il Dicastero per la Dottrina della fede. ”Se si avvicinano insieme due persone per invocarla, semplicemente si chiede al Signore pace, salute e altri beni per queste due persone che la richiedono – le indicazioni -. Allo stesso tempo si chiede che possano vivere il Vangelo di Cristo in piena fedeltà e che lo Spirito Santo possa liberare queste due persone da tutto ciò che non corrisponde alla sua volontà divina e di tutto ciò che richiede purificazione”. ‘

‘Questa forma di benedizione non ritualizzata, con la semplicità e la brevità della sua forma, non pretende di giustificare qualcosa che non sia moralmente accettabile”, chiarisce il dicastero: ”Ovviamente non è un matrimonio, ma non è neanche un’approvazione né la ratifica di qualcosa. È unicamente la risposta di un pastore a due persone che chiedono l’aiuto di Dio. Perciò, in questo caso, il pastore non pone condizioni e non vuole conoscere la vita intima di queste persone”.

L’ex Sant’Uffizio sottolinea che quando la benedizione è chiesta da una coppia irregolare, ”benché espressa al di fuori dei riti previsti dai libri liturgici, mai verrà svolta contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi. Neanche con degli abiti, gesti o parole propri di un matrimonio. Lo stesso vale quando la benedizione è richiesta da una coppia dello stesso sesso”. Resta chiaro che ”non deve avvenire in un posto importante dell’edificio sacro o di fronte all’altare, perché anche questo creerebbe confusione. Ogni vescovo nella sua diocesi è autorizzato dalla Dichiarazione Fiducia supplicans ad attivare questo tipo di benedizioni semplici, con tutte le raccomandazioni di prudenza e di attenzione, ma in nessun modo è autorizzato a proporre o ad attivare benedizioni che possano somigliare a un rito liturgico”.

Petizione di un parroco spagnolo: il Papa annulli la “Fiducia supplicans”

Proprio in queste ore, nella cattolicissima Spagna è stata avviata da Antonio Diufain Mora, un parroco della diocesi di Cadice e Ceuta, una raccolta di firme contro la dichiarazione ‘Fiducia Supplicans’, che ha introdotto la possibilità di benedizione delle coppie di fatto o gay, attraverso la piattaforma Change.org.

L’iniziativa, in cui compaiono fra i promotori un centinaio di sacerdoti e laici consacrati di diocesi spagnole e di alcuni paesi dell’America Latina, dal 31 dicembre ha finora raccolto 2.800 firme e si pone come obiettivo di raggiungerne il doppio. Chiede “al Santo Padre” di annullare la dichiarazione poiché “contraddice il piano di Dio”. “In coscienza – è scritto nella petizione lanciata dal parroco della chiesa di San Severino a Cadice – non possiamo accettare il riconoscimento di questo tipo

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