Panico a Bergamo, tunisino irregolare minaccia i passanti con un fucile. Interviene l’antiterrorismo
Panico a Bergamo, intorno all’ex Magrini, vicino alla stazione ferroviaria: due tunisini, uno dei quali stringeva in mano un fucile, hanno indotto i passanti a telefonare al centralino della Questura. Numerose telefonate. Numerose segnalazioni di “due individui di origini nordafricane armati di fucile” arrivano agli agenti. Gli stessi stranieri, come si è scoperto successivamente, avevano derubato del telefono cellulare di sua proprietà una dipendente della Coop di via Broseta. Scatta l’allarme. Insieme alle Volanti si muovono anche i colleghi della Digos che si occupano di antiterrorismo. Ed è così che un tunisino di 19 anni, senza fissa dimora né permesso di soggiorno e con una denuncia per danneggiamento risalente all’ottobre scorso, è stato arrestato: per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per l’arma e un telefono rubato che gli sono stati sequestrati.
19enne tunisino irregolare, sbarcato a Lampedusa, scatena il panico
Il 19enne era stato visto in strada insieme a un amico, entrambi con un fucile con il quale minacciavano i passanti. Si è poi scoperto che il fucile era un’arma, scarica, da soft-air. Essendosenza tappino rosso, però, sembrava in tutto e per tutto un fucile vero. È stato sequestrato insieme a un telefonino risultato rubato. Gli uomini della Digos in borghese li hanno intercettati tra via San Giorgio e via Palazzolo. L’amico ha approfittato dell’intervento di una donna per fuggire, mentre il 19enne, dopo aver strattonato la poliziotta, è stato ammanettato.
Panico nelle vie di Bergamo: il tunisino non ha permnesso di soggiorno
Si è scusato con l’agente che è stata portata in Pronto soccorso per il dolore a un braccio (7 giorni di prognosi). Processato per direttissima, il giovane era sbarcato a suo dire sette mesi fa a Lampedusa. E in attesa del permesso di soggiorno, ha solo dichiarato che sia il telefonino rubato sia il fucile erano dell’amico. Non si è capito se per loro era un gioco. Il giudice ha disposto l’obbligo di firma, come chiesto dall’accusa.
Bergamo, tunisino arrestato. Il complice è fuggito
Il processo è stato aggiornato al 29 gennaio. Si cerca ancora il complice, che ha perso il cellulare nella fuga ed è per questo stato facilmente identificato: si tratterebbe di un egiziano coetaneo del 19enne, a cui quest’ultimo avrebbe addossato la responsabilità della rapina e del possesso del cellulare. Stando a quanto riporta Prima Bergamo, una donna si sarebbe messa in mezzo non avendo compreso che quelli che stavano tentando di bloccarli fossero in realtà degli agenti in borghese. Approfittando della confusione, i magrebini sono riusciti a divincolarsi e a fuggire. Uno dei due ha fatto perdere le proprie tracce. L’altro, il tunisino, è stato individuato mentre cercava di nascondersi dietro un’auto posteggiata in via Fratelli Calvi.
Misura cautelare per un altro tunisino 55enne
Bergamo è stata teatro di un altro grave episodio che avrebbe potuto finire in tragedia. I Carabinieri della Stazione di Sarnico hanno sottoposto un 55enne tunisino al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex moglie. La misura cautelare è scaturita a seguito delle indagini condotte dai Carabinieri di Sarnico che avevano raccolto la denuncia della donna.