Milano, l’Ambrogino d’oro a Giulia Tramontano: nel suo ricordo, il monito contro i femminicidi

7 Dic 2023 20:46 - di Federica Parbuoni
giulia tramontano

Il pubblico del teatro Dal Verme di Milano, dove si è svolta la cerimonia di consegna degli Ambrogini d’oro, si è alzato in piedi al momento del conferimento della civica benemerenza alla memoria di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa lo scorso maggio a Senago dal fidanzato Alessandro Impagnatiello. A ritirare il riconoscimento, salutato da un lunghissimo applauso, sono stati il padre Franco Tramontano e la madre Loredana Femiano, visibilmente commossa. I genitori, accompagnati anche da altri parenti, tra i quali la sorella di Giulia, Chiara Tramontano, sono stati cinti in un abbraccio dal sindaco Giuseppe Sala e dalla presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi. In prima fila, ad assistere alla cerimonia, anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

L’Ambrogino d’oro a Giulia Tramontano: memoria e monito

“Conservare il ricordo di Giulia Tramontano, onorare la sua storia, raccontare la tragedia che ne ha spezzato i sogni sono il modo per rifiutare la violenza e i soprusi contro le donne, in ogni forma e manifestazione. Un monito per tutti e tutte a rinnovare l’impegno culturale e sociale nella prevenzione e a lavorare congiuntamente per il sostegno delle vittime. Perché non sia mai più troppo tardi”, si legge, tra l’altro, nelle motivazioni con cui è stato assegnato il riconoscimento a Giulia Tramontano.

Il ricordo della sorella Chiara: “Entrava in punta di piedi nella vita delle persone”

“Doveva venire a Napoli a festeggiare il mio dottorato di ricerca, disse a mamma che non sapeva quando dire a papà che stava per diventare nonno. La mamma le disse ‘quale occasione migliore di dirlo quando c’è tutta la famiglia’. Giulia rispose ‘non voglio rubare la scena a mia sorella che per tanti anni ha studiato, aspetterò un momento diverso’. Questa era mia sorella, anche quando doveva dire la più felice delle notizie alla sua famiglia”, ha raccontato la sorella Chiara, ricordando che Giulia “era una persona riservatissima e amava entrare in punta di piedi nella vita di una persona anche quando stava per darci la più felice delle gioie, dicendoci che stava per diventare mamma”. “Se Giulia potesse essere qui – ha aggiunto la ragazza – sarebbe fiera di lei e di quello che ha fatto”.

Il “grazie” dei genitori a Milano: “Per noi è stata una giornata importantissima”

È stato poi il papà, Franco, a sottolineare che l’Ambrogino alla memoria di Giulia è anche “un messaggio anche per tutte quelle persone che vengono dal sud con la speranza di realizzarsi. A Giulia purtroppo non è stato permesso”. La mamma, poi, ha voluto solo dire “grazie a tutta Milano”. “Per noi – ha aggiunto il marito – è stata una giornata importantissima”. La famiglia, che ha ricevuto in dono anche un dipinto che ritrae Giulia, con l’occasione è tornata anche a Senago, la città dell’hinterland dove Giulia viveva ed è stata uccisa. “Per loro, come sempre, è stato un momento molto toccante. Hanno avuto il contatto col sindaco e con la comunità di Senago, che ha raccolto numerosi oggetti, lettere, peluche a testimonianza di quanto questa vicenda ha toccato”, ha raccontato l’avvocato della famiglia Giovanni Cacciapuoti. Per gli effetti a cui la famiglia tiene di più, quelli personali di Giulia, invece c’è ancora da attendere: “Aspettiamo le condizioni giuridiche per poter accedere nell’appartamento di via Novella e ritirare gli oggetti e i ricordi della vita quotidiana di Giulia, inclusi gli indumenti e i vestitini di Thiago che purtroppo – ha concluso l’avvocato – non sono mai stati utilizzati”.

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