L’annuncio ufficiale di Putin: “Mi ricandido fino al 2030, non ho altra scelta”. Vittoria scontata per lo zar
Ora è ufficiale. Alle prossime presidenziali del 17 marzo Vladimir Putin si presenterà per correre al quinto mandato da presidente. Lo ha annunciato ieri rispondendo alla domanda di un pluridecorato combattente filorusso del Donbass. Padre di un caduto. Lo zar ha scelto per il grande annuncio la giornata degli Eroi della Madrepatria. Ed è deciso a rimanere in sella almeno fino al 2030. Con la missione di portare a termine la sua sfida esistenziale e politica contro l’Occidente.
Putin si ricandida fino al 2030
Il tutto è avvenuto, all’improvviso, nella sontuosa cornice della sala Georgievsky del Cremlino. Dove Putin ha consegnato alcune onorificenze. Artyom Zhoga, già a capo di una milizia della Repubblica di Donetsk si è rivolto al presidente sotto gli occhi delle telecamere. “Grazie alle sue azioni abbiamo ottenuto la libertà e il diritto di scegliere. Ma c’è ancora molto lavoro da fare. Dobbiamo procedere con l’integrazione, e vorremmo farlo sotto la sua guida. Abbiamo bisogno di lei, la Russia ha bisogno di lei”.
La domanda del capo della milizia di Donetsk
Non si è fatta attendere la risposta del capo del Cremlino: “Ho avuto diversi pensieri su questo argomento, ma oggi capisco che non c’è altra scelta. Ecco perché mi candiderò a presidente della Russia”. Una candidatura che equivale alla certezza della rielezione. Non solo per la repressione del dissenso, accentuatasi dall’inizio dell’intervento militare in Ucraina, ma pure per il vasto sostegno di cui continua a godere oltre 21 mesi dopo l’inizio del conflitto.
La sfida politica contro l’Occidente
La narrazione che vuole la Russia impegnata in una guerra per la sopravvivenza contro un Occidente intento a smembrarla funziona. Anche se è vero che da una recente ricerca effettuata dal Centro statistico Levada emerge che oltre il 50% dei russi vorrebbe una soluzione negoziata al conflitto, ma senza concessioni umilianti. Molti osservatori si aspettano inoltre che a sfidare Putin saranno ammessi, pro forma, soltanto candidati di movimenti politici considerati di sistema. Come il Partito liberaldemocratico e quello comunista. Ma il team di Alexei Navalny, il più noto oppositore, in carcere da quasi tre anni, non si è dato per vinto e ha indetto una campagna denominata Una Russia senza Putin in cui si invita ogni cittadino a votare per i candidati avversari del presidente e a convincere almeno altre dieci persone a fare altrettanto.
La candidatura formale di altri esponenti ‘vicini’
Sebbene la data ufficiale delle presidenziali sia il 17 marzo, Ella Pamfilova ha detto che le votazioni cominceranno in realtà fin da venerdì 15. E dureranno tre giorni. Un’usanza introdotta con la pandemia da Covid e diventata ormai comune. Ma che secondo gli oppositori del Cremlino rende più difficili i controlli su eventuali brogli. Se tutto sembra ormai deciso, qualche dubbio resta sulle modalità dell’annuncio. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha assicurato che il tutto si è svolto in modo spontaneo e non programmato. Anche il sito dell’opposizione Meduza afferma di aver saputo da proprie fonti che Putin avrebbe dovuto comunicare la notizia in occasione della conferenza di fine anno e della linea diretta con i cittadini in programma il 14 dicembre.
Peskov conferma la sorpresa dell’annuncio
Secondo il sito, dunque, il presidente sarebbe stato colto alla sprovvista. E avrebbe risposto senza pensarci troppo, cosa che sarebbe confermata dalla voce sommessa che gli è uscita. Putin diventerà, con solo un anno di svantaggio rispetto a Stalin, il secondo leader più longevo della Russia moderna: 30 anni, contro i 31 del predecessore sovietico, e ben di più dei 18 anni di Leonid Brezhnev.