La battaglia contro il consumo di suolo: il ruolo chiave è la rigenerazione urbana

5 Dic 2023 15:42 - di Mauro Rotelli
consumo di suolo

Arrestare il consumo di suolo, o comunque garantirne il progressivo rallentamento, è un obiettivo largamente condiviso, ma è soprattutto una sfida su più fronti. Permetterebbe, infatti, di fornire un contributo fondamentale per affrontare le grandi sfide poste dai cambiamenti climatici, dal dissesto idrogeologico, dall’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, dal diffuso degrado del territorio, del paesaggio e dell’ecosistema e dalla perdita di biodiversità.

Cosa si intende per consumo di suolo

Per consumo di suolo si intende la crescita del suolo impermeabilizzato soprattutto in via permanente. La rigenerazione urbana è uno strumento utile ad evitare il consumo di suolo e rappresenta una priorità per ripensare l’assetto di un territorio diventato, nel corso del tempo, sempre più fragile e poco attrezzato ad affrontare le grandi sfide poste dai cambiamenti climatici e dal diffuso degrado ambientale e paesaggistico. Quando si parla di rigenerazione urbana dobbiamo pensare innanzitutto a una “rivitalizzazione” dei nuclei urbani in termini socio/economici. Infatti, rigenerare un patrimonio immobiliare consolidato (cioè esistente) vuol dire intervenire attraverso il miglioramento della qualità, dell’efficienza energetica, idrica, sismica e tecnologico di esso.

Patrimonio edilizio obsoleto

Ormai è chiaro a tutti che è necessario fermare il consumo di suolo e l’ulteriore espansione delle città. Proprio la rigenerazione urbana assume in quest’ottica un ruolo fondamentale come unica alternativa al desueto modello della urbanistica espansiva. Una parte importante del patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, è ormai obsoleto sia strutturalmente che funzionalmente ed ha bisogno di una sostituzione edilizia anche per ne­cessità di messa in sicurezza sia degli immo­bili che degli ambiti in cui ricadono. Basti pensare a tutto l’edificato realizzato a ridosso dei corsi d’acqua o in zone sismiche. La triste lezione inferta dalla natura alla pianificazione disordinata e non avveduta è sotto gli occhi di tutti sia nel caso della tragica frana di Ischia, che dei pericoli connessi al fenomeno bradisismico nei Campi Flegrei.

 Gli obiettivi europei

La «Strategia dell’UE per il suolo per il 2030» adottata dalla Commissione europea nel novembre 2021 ha fissato come obiettivo di lungo periodo un “consumo netto di suolo pari a zero per il 2050”. Va inoltre sottolineato che il tema della rigenerazione urbana trova un suo riferimento nell’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 dell’ONU, concernente il traguardo di città e comunità urbane sostenibili, più durature, ed efficienti. L’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo netto vuol dire raggiungere il bilancio alla pari tra il consumo di suolo e l’aumento di superfici agricole, naturali e seminaturali dovuto a interventi di recupero, demolizione, de-impermeabilizzazione, rinaturalizzazione

 Il lavoro del governo e della maggioranza

Il lavoro del Parlamento e del Governo ha già prodotti significativi risultati per affrontare la sfida del consumo di suolo. Con una dotazione economica di 160 milioni di euro, la legge di bilancio 2023 ha istituito un fondo mirato al contenimento del consumo di suolo e al ripristino di aree degradate. Il Senato ha avviato l’esame di proposte di legge sulla rigenerazione urbana, mentre la Camera dei deputati sta coordinando le sue azioni per garantire un approccio organico e unitario a questa problematica.

Sforzo comune: arrestare il consumo di suolo

Arrestare il consumo di suolo è uno sforzo comune che richiede impegno e azioni coordinate. La rigenerazione urbana emerge come l’elemento centrale per raggiungere gli obiettivi ambiziosi fissati dall’Unione Europea e per costruire un futuro sostenibile. La sfida è grande, ma l’impegno è reale: fermare il consumo di suolo per garantire un ambiente più sano e meno vulnerabile, anche rispetto agli effetti del cambiamento climatico.

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