Iran, la polizia sequestra il premio Sakharov alla memoria di Masha Amini. Ecr-FdI: “È un oltraggio”

23 Dic 2023 20:42 - di Stefania Campitelli

Sconcertante confisca all’avvocato della famiglia Amini della targa del premio Premio Sakharov 2023 della Ue alla memoria di Masha, la giovane iraniana uccisa per aver indossato scorrettamente il velo. Sono state le forze di sicurezza iraniane a procedere alla confisca, secondo quanto  hanno denunciato gli attivisti curdi per i diritti umani.

Sequestrato il Premio Sakharov a Masha Amini

L’avvocato è stato intercettato e interrogato ieri sera all’aeroporto internazionale “Imam Khomeini” di Teheran. Arrivava dalla  Francia, dove ha ricevuto il premio a nome della famiglia. Alla quale era stato impedito di lasciare l’Iran. Il riconoscimento, insieme al cellulare e al passaporto dell’avvocato, sono stati prelevati dalle forze di sicurezza del regime.

Assalito l’avvocato all’aeroporto di Teheran

“All’avvocato Saleh Nikbakht  è stata sottratta con la forza la targa del Premio Sakharov”. Così una nota dell’organizzazione per i diritti umani Hengaw. Che fa sapere di aver ricevuto una segnalazione secondo cui presso lo scalo aereo sarebbe avvenuta la squallida operazione di polizia.  L’avvocato, 72enne curdo, era il 12 dicembre al Parlamento europeo per la consegna del Premio. Il riconoscimento della Ue quest’anno è andato alla giovane iraniana,  morta in carcere nel settembre dello scorso anno dopo essere stata arrestata con l’accusa di non indossare correttamente il velo, e al movimento Donna, Vita, Libertà in Iran.

Fidanza: siamo indignati per la brutalità del regime

L’eco della notizia è arrivata in Italia. Dura e sconcertata la reazione della delegazione europea dell’Ecr-FdI. “Siamo profondamente indignati per quanto accaduto ieri a Teheran. Dove, secondo quanto riportato da alcuni attivisti curdi per i diritti umani, le forze di sicurezza iraniane hanno confiscato all’avvocato della famiglia Amini il Premio Sakharov 2023 che qualche giorno fa il Parlamento europeo ha assegnato alla memoria di Mahsa Amini”. Così  il capodelegazione Carlo Fidanza. “È l’ennesimo oltraggio alla memoria della giovane uccisa, l’ennesima conferma della brutalità del regime iraniano contro le donne e contro i diritti civili”ue.

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