Ex-Ilva, i sindacati allo scontro: “Restiamo a Palazzo Chigi”. Il governo: facciamo la nostra parte
Faccia feroce dei sindacati sul dossier ex Ilva. Fim Fiom Uilm si rifiutano di lasciare la Sala Verde di Palazzo Chigi fino a che “il governo non chiarirà la sua posizione in vista dell’assemblea di Adi. E non fornirà indicazioni per il futuro dell’acciaieria”. È la risposta dei sindacati al termine dell’incontro con il governo. Che si è concluso con un aggiornamento al 28 dicembre. E con indicazioni di continuità aziendale, come riporta un comunicato dell’esecutivo. “In occasione del tavolo di confronto sull’ex Ilva di Taranto che si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi – si legge nella nota – il governo ha confermato l’intenzione di continuare a fare la propria parte. E ha assicurato che sarà garantita la continuità aziendale”. Prossimo step un nuovo incontro con i sindacati da tenersi entro la fine dell’anno.
Ex-Ilva, il governo: garantiremo la continuità aziendale
All’incontro hanno preso parte i ministri Fitto, Urso, Calderone e Giancarlo Giorgetti (in video-collegamento), e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano. L’esecutivo è al lavoro sul dossier. Ma ai sindacati, che denunciano l’ennesima fumata nera, non basta. “La riunione del governo non può finire con un ulteriore rinvio. Rimaniamo qui, appunto, a Palazzo Chigi in attesa di avere spiegazioni dei ministri competenti sulle intenzioni del governo per il futuro dell’ex Ilva”, tuona il leader Uilm Rocco Palombella.
In sindacati occupano la sale Verde di Palazzo Chigi
Sul futuro dell’ex Gruppo Ilva il governo – sostengono le organizzazioni sindacali – non avrebbe indicato ancora nessun percorso risolutivo. E avrebbe aggiornato l’incontro con i sindacati fissando un nuovo round a dopo il Cdm del 28 dicembre prossimo. “Il governo ha deciso di non decidere. Non ha dato nessuna indicazione chiara sul percorso per il salvataggio dell’ex Iva. Attendono l’assemblea del 22 dicembre. Che però ha detto che non sarà risolutiva e poi ci re-incontrerà”. “È inammissibile che il governo ancora non abbiamo chiarito cosa intenda fare per garantire il futuro degli stabilimenti di Acciaierie d’Italia e dei lavoratori. Per noi la riunione non può finire con un nulla di fatto, senza risposte concrete”. Così dalla sala Verde il leader Fiom Michele De Palma. Insomma la delegazione dei sindacati intende accamparsi a palazzo Chigi “in attesa della ripresa del confronto”.
Verdi-Sinistra italiana fa il tifo per lo scontro
Tra i primi a spalleggiare l’occupazione dei sindacati i compagni di Alleanza Verdi-Sinistra italiana. “Il futuro dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, è sempre più incerto”, entra in campo il senatore Tino Magni. “La proprietà non intende assolutamente rispettare i patti sottoscritti, mentre il governo non sa che pesci prendere e temporeggia. Il governo ha deciso di non decidere, lasciando in sospeso il futuro di migliaia di famiglie dei lavoratori, anche dell’indotto”.