Cop28, c’è l’accordo per una transizione possibile sui combustili fossili. Pichetto: compromesso accettabile
Dopo un duro lavoro di tutti i partecipanti al mega summit di Dubai, a quadra trovata e firma ratificata, tutti parlano di accordo storico: la Cop28 ha approvato all’unanimità il testo che chiede una “transizione” dai combustibili fossili. La bozza preparata dagli Emirati Arabi Uniti è stata adottata senza obiezioni. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, concretizzate in parole di delusione espresse da più parti in vista della conclusione dei lavori, i rappresentanti delle delegazioni presenti hanno convenuto su una nuova intesa nell’ambito della Cop28 la cui vera notizia è il riferimento, per la prima volta in assoluto, ai combustibili fossili. Che bisognerà abbandonare con una transizione («transition away» recita letteralmente il testo) già in questo decennio “cruciale” per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050.
Cop28, accordo raggiunto per la transizione sui combustili fossili
Sul testo, votato all’unanimità dai delegati a Dubai, è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che parlando della risoluzione finale, ha sottolineato: «L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L’Italia, nella cornice dell’impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all’ultimo per il miglior risultato possibile».
Pichetto: «Compromesso bilanciato e accettabile»
E ancora. «Sulle fonti fossili abbiamo cercato un punto di caduta più ambizioso, ma nell’intesa c’è un chiaro messaggio di accelerazione verso il loro progressivo abbandono. Riconoscendone il ruolo transitorio: abbiamo per la prima volta un linguaggio comune sulla fuoruscita dai combustibili fossili, per le emissioni zero nette al 2050. L’accordo sancisce la necessità di profonde e rapide riduzioni delle emissioni di gas serra, in un quadro di contestuale forte affermazione delle rinnovabili», ha aggiunto.
Il ruolo chiave per il nucleare e l’idrogeno
Non solo, sottolineando la valenza del riferimento ad alcuni termini inediti, inclusi per la prima volta in documenti di questo tipo, il ministro Pichetto ha puntualizzato come, «tra i tanti risultati apprezzabili, vi è il riconoscimento di un ruolo chiave per il nucleare e l’idrogeno. Di particolare importanza anche l’evidenza che si è data alla necessità di ridurre le emissioni nei trasporti, con veicoli a zero e basse emissioni, nei quali rientrano anche i biocarburanti, grazie alla riconosciuta mediazione italiana nel coordinamento europeo».
La dichiarazione finale di Sultan al-Jaber, presidente di Cop28
Una bozza, dunque, che riassume posizioni e mediazioni complesse. E che il presidente di Cop28 Sultan al-Jaber ha commentato, dichiarando: «Dal profondo del mio cuore, grazie. Abbiamo percorso insieme una lunga strada in un breve lasso di tempo. Abbiamo lavorato molto duramente per garantire un futuro migliore alla nostra gente e al pianeta. Dovremmo essere orgogliosi dei nostri risultati storici. Il mio paese, gli Emirati Arabi Uniti, è orgoglioso del suo ruolo nell’aiutarvi ad andare avanti».
«Un solido piano d’azione per mantenere l’1,5°C a portata di mano»
Non solo. Parlando di un «equilibrio» cercato e raggiunto per il progetto, pur nella diversità delle varie posizioni in campo. E riferendosi al Global Stocktake– il bilancio degli impegni e che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra – Sultan al-Jaber, confermando l’inedito ricorso a temi e termini inerenti la vexata quaestio, ha anche aggiunto: «Abbiamo presentato un solido piano d’azione per mantenere l’1,5°C a portata di mano. È un piano equilibrato che affronta le emissioni. Ed è costruito su un terreno comune. Si tratta di un pacchetto storico per accelerare l’azione sul clima. Molti dicevano che ciò non poteva essere fatto. Per la prima volta, per ridurre il metano e le emissioni, nel nostro accordo finale è presente un testo sui combustibili fossili».
Cop28, transizione sui combustibili fossili: cosa c’è scritto nella nuova bozza
Ora, come ha sollecitato anche al-Jaber, bisognerà «trasformare questo accordo in un’azione tangibile». E affrontare la sfida tra economica reale e emergenza climatica. Vediamo allora, intanto, cosa prevede l’intesa sulla “transizione” per abbandonare i combustibili fossili entro il 2050, dopo che più di cento Stati ne avevano chiesto l’eliminazione completa. Il documento di 21 pagine prevede dunque anche l’obiettivo di triplicare la capacità delle energie rinnovabili entro il 2030. E di raddoppiare il tasso di efficienza energetica durante questo periodo. Sebbene i paesi del G20 si fossero già impegnati in questo. Nel testo si chiede inoltre di accelerare gli sforzi per ridurre progressivamente l’uso dell’energia prodotta dal carbone. Spostandosi quindi verso sistemi energetici con emissioni nette pari a zero.
L’intesa, perno e volano di un accordo politico
Pertanto, le emissioni globali di biossido di carbonio, comprese le emissioni di metano, dovranno essere ridotte entro il 2030. E dovranno essere eliminati gradualmente i sussidi ai combustibili fossili, così come dovrà essere accelerata la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto stradale. Temi e punti su cui, dopo giorni di bozze provvisorie che, circolando, hanno fatto parlare di delusione. Di fallimento e occasione persa. E, in generale, di una effettiva mancanza, nella sostanza, di una reale ambizione a trovare la quadra e raggiungere un’intesa possibile. Una soluzione condivisa, valida e operativa tanto a livello politico, quando a quello diplomatico e, soprattutto, pratico.
Ora, riflettori puntati sulle azioni concrete che seguiranno l’accordo
Con la trattativa tracimata in altri giorni di discussione e confronti, si è arrivati in extremis a un’intesa dove, per l’appunto, la transizione dal combustibile fossile è stata messa nero su bianco per la prima volta. Un obiettivo che ora fa da perno e da volano a un accordo politico su cui si dovrà monitorare per vedere quali azioni concrete seguiranno – o meno – da parte dei quasi 200 governi coinvolti.