Al Bano: “Meloni potrà fare cose molto positive per la nostra meravigliosa Italia se la lasciano lavorare”
“Giorgia Meloni? Se la lasciano lavorare sono certo che potrà fare cose molto positive per la nostra meravigliosa Italia”. Non è la prima volta che Al Bano elogia i meriti e le capacità del premier. Lo ha fatto in numerose interviste, senza timori, a cuore aperto, senza accodarsi al mainstream come tanti colleghi del mondo dello spettacolo. Intervistato da Libero racconta di sé della sua delusine di non concorrere a Sanremo, della vita, della famiglia, del patriarcato del matriarcato. Lo avevamo lasciato il 4 novembre scorso, in occasione della celebrazione del 4 novembre, quando ha ricevuto il premio alla carriera nell’Aula del Senato per mano del presidente Ignazio La Russa.
Al Bano: “Meloni potrà fare cose molto positive”
«Ho cantato tre brani in Senato e non era la prima volta che lo facevo. Io mi reputo un artista indipendente e le mie idee politiche sono sempre condizionate da chi è quel signore che ci governa e cosa vuol fare della nostra bella Italia, a prescindere dalla tessera di partito che ha in tasca», dice ad Hoara Borselli. Quando poi gli chiedi che cosa pensi del premier Meloni è un fiume in piena. «Se seguiamo Giorgia dagli inizi ad oggi, è una donna- mi si consenta la battuta un po’ ardua – veramente con le palle. È una donna che sa come difendersi; che sa bene quello che sta facendo e come lo sta facendo. Se la lasciano lavorare sono certo che potrà fare cose molto positive per la nostra meravigliosa Italia».
“Conta la capacità di governare non il sesso”
In un’altra recente intervista l’aveva definita una donna straordinaria, augurandole di governare a lungo per le sue capacità. Una donna a capo del governo? Nn ne fa una questione di genere Al Bano. «Noi quando nasciamo abbiamo una parte femminile chiamata madre ed una parte maschile chiamata padre. Se non ci fossero questi due elementi nessuno di noi sarebbe nato. Detto questo, mi fa sorridere la distinzione donna-uomo al potere. Sei capace o no di governare? Questo importa, non se sei donna o uomo. Le donne contano di più se sono capaci e sanno farsi valere, come gli uomini». Quote rosa? «Niente: si va avanti per merito non per sesso».
Al Bano: “Turetta? Il patriarcato non c’entra niente”
Prima di entrare nel merito della violenza sulle donne, ne tesse un elogio alla sua maniera: “Il più bel regalo che Dio ha fatto all’umanità è la donna. La donna è sacra, deve rimanere sacra. Per me questo sono le donne». A proposito del dibattito sul patriarcato scaturito dalla morte di Giulia Cecchettin, albano ha un’oponione molto chiara. “Matriarcato e patriarcato sono due realtà inscindibili. Nell’accezione sana dei termini. Chi ha commesso quel delitto è un coglione impazzito, non un patriarca. Non bisogna colpevolizzare la società. È un caso. Un caso che fa molto rumore e sovrasta il silenzio degli altri. Che rappresentano la maggior parte, fortunatamente. Basta vedere quante migliaia di giovani si presentano al cospetto del Papa quando vengono chiamati a radunarsi. Questo significa che c’è una parte sana della nostra società che rappresenta la maggioranza”.
“Fare l’ospite a è bello, ma il vero Sanremo è la gara”
Sull’esclusine da Sanremo confessa di esserci rimasto male: «Io ho vissuto Sanremo fin da bambino e per me il vero Sanremo è la gara. Fare l’ospite d’onore è bello, ti fa capire che hai fatto una grande carriera, che meriti un posto da privilegiato su quel palco, tutto bellissimo. Però per me, lo ripeto, il vero Sanremo è la gara, e io volevo rimettermi in gioco, presentare questa mia nuova canzone e chiudere».