Accordo Italia-Albania, per von der Leyen è un “modello”. Ma Berisha si mette di traverso e la sinistra sbraita come al solito
La Corte costituzionale di Tirana ha accolto due ricorsi presentati dall’opposizione del Partito democratico di Sali Berisha e ha sospeso le procedure di ratifica in Parlamento dell’accordo, come riferiscono i media locali. Non ha sospeso l’accordo ma solo l’iter di approvazione. la sinistra ha subito colto al volo l’occasione per attaccare e sbraitare parlando, con Bonelli, Magi e Fratoianni, di schiaffo al governo Meloni, come se già fosse stato deciso l’affossamento dell’accordo. Ma non è così. I tre poi sono così intrisi di rancore ideologico da non rendersi conto che semmai a essere bocciato sarebbe Edi Rama e non la Meloni…
Sospeso l’iter di approvazione, la Corte di Tirana deciderà il 18 gennaio
L’accordo firmato da Edi Rama e Giorgia Meloni il 6 novembre scorso avrebbe dovuto essere ratificato domani dal Parlamento di Tirana. La Corte costituzionale, dopo aver accolto i ricorsi, si riunirà per prendere una decisione il 18 gennaio alle 10.
Il ricorso di 30 deputati albanesi
Il 6 dicembre scorso, 30 deputati albanesi hanno presentato alla Corte Costituzionale un ricorso per verificare la costituzionalità del Protocollo, lamentando anche il mancato rispetto della procedura di negoziazione e firma. L’accordo, a loro dire, avrebbe richiesto l’autorizzazione del presidente, poiché tocca questioni di territorio e di diritti fondamentali, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione.
Ursula von der Leyen elogia il patto Italia-Albania
La notizia arriva nel giorno in cui la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen in una lunga lettera riassume quanto fatto dall’esecutivo Ue in materia di migrazioni. Negli ultimi mesi – scrive – “abbiamo assistito a importanti iniziative promosse dagli Stati membri, come l’accordo operativo tra Italia e Albania. E’ un esempio di pensiero fuori dagli schemi, basato su un’equa condivisione delle responsabilità con i Paesi terzi, in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale e dell’Ue”.
Per von der Leyen, “dovremmo lavorare insieme per mantenere lo slancio creato dalla Conferenza internazionale sullo sviluppo e la migrazione di luglio e portare avanti questo lavoro attraverso il processo di Roma, esplorando diverse forme di cooperazione con i Paesi partner sulla base del reciproco interesse”.
Fidanza: von der Leyen conferma la serietà della linea Meloni
“La lettera inviata da Ursula Von der Leyen ai leader del Consiglio europeo conferma la serietà della linea Meloni sull’immigrazione e la sua capacità di fare breccia anche presso le istituzioni europee. Significativo il pubblico riconoscimento della validità dell’accordo Italia-Albania, definito come ‘importante iniziativa’ nonché esempio di pensiero fuori dagli schemi, basato su un’equa condivisione delle responsabilità con i Paesi terzi in linea con gli obblighi previsti dal diritto dell’Ue e internazionale”, commenta il capo delegazione di Fratelli d’Italia- Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.
“A ciò si aggiunge la rivendicazione e il rinnovato impegno nell’attuazione del memorandum Ue-Tunisia, che finalmente sta portando a una cospicua riduzione delle partenze. La lettera di Von der Leyen inoltre – prosegue l’eurodeputato – richiama quattro aree di intervento prioritarie: rafforzamento delle frontiere esterne, lotta al traffico dei migranti, rimpatri effettivi e partnership con i Paesi terzi. Persino il più ottuso dei nostri oppositori non potrà che riconoscere che queste sono esattamente le priorità del governo Meloni. Siamo lieti che l’azione di convincimento condotta dal nostro premier stia trovando ascolto come mai prima d’ora era avvenuto quando le proposte italiane erano vaghe e rinunciatarie. Ci auguriamo che vengano intensificati ulteriormente gli sforzi per concretizzare al meglio queste priorità”, conclude Fidanza.
Rampelli: la sospensione dell’accordo è un atto dovuto
“E’ di tutta evidenza – dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli – che la sospensione dell’accordo Italia-Albania da parte dell’Alta Corte è un atto dovuto visto il ricorso presentato da parlamentari albanesi. Non è una bocciatura ma una sospensione che non entra neppure nel merito sul quale la Corte dovrà esprimersi entro tre mesi. Dalla lettura dell’articolo 121 della Costituzione albanese risulta che l’articolo non è stato violato perché le procedure sono state rispettate e dovevano essere completate domani attraverso il passaggio parlamentare. Ci viene il dubbio che il ricorso dei parlamentari di sinistra alla Corte Costituzionale sia del tutto strumentale, finalizzato precisamente a rallentare la parlamentarizzazione dell’accordo”.