Acca Larenzia, i colpevoli li potevano trovare. Se ne parlerà l’11 gennaio al dibattito sul libro di Cutonilli

31 Dic 2023 18:06 - di Redazione

“Non sarebbe stato particolarmente complicato individuare i responsabili della strage di Acca Larenzia, anche perché non è che vi fossero dietro chissà quali misteri che hanno invece caratterizzato altre vicende di terrorismo di respiro più internazionale. Questo è piuttosto un caso di antifascismo militante, legato alla logica del territorio, ai gruppi armati che all’epoca operavano nella periferia sud della capitale“.

Verso il 46esimo anniversario della strage di Acca Larenzia

Alla vigilia del 46esimo anniversario del triplice omicidio nel quartiere Tuscolano di Roma, Valerio Cutonilli, avvocato e autore del libro ‘Chi sparò ad Acca Larenzia? Il ’78 prima dell’omicidio Moro‘ (Settimo Sigillo-Europa Lib. Ed), torna a ricordare le vittime di quei fatti. “Per la giustizia italiana – sottolinea all’Adnkronos – non ci sono colpevoli, né per quanto riguarda l’attacco terroristico alla sezione del Msi in cui persero la vita Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, né per l’omicidio di Stefano Recchioni, il ragazzo che venne ucciso in piazza nelle ore successive all’attentato quando i giovani di destra si erano radunati nelle strade del Tuscolano per vedere con i loro occhi quanto accaduto. I misteri in questa storia sono piuttosto relativi ma gli spunti di riflessione diversi”.

Una ricerca condotta negli archivi storici del tribunale di Roma

Il libro di Cutonilli, tra l’altro, contiene una ricerca molto approfondita condotta negli archivi storici del Tribunale di Roma. “La vicenda chiama in causa la logica degli opposti estremismi che a Roma fu particolarmente sanguinosa: vennero uccisi altri 70 giovani di destra e sinistra. Il mio libro intende indicare una alternativa a quelle azioni complottiste e semplificatrici, oggi tanto di moda, e a mio avviso, viziate dalla faziosità politica: l’odio tra ‘rossi’ e ‘neri’, del resto, non è che in Italia arrivava da Marte, ma aveva le sue radici nella guerra civile della parte finale della Seconda guerra mondiale, canalizzato poi in un confronto politico concentrato in Parlamento. E che deragliò nelle azioni violente che tutti conosciamo”.

Dibattito a Roma sul libro di Cutonilli: “Acca Larenzia e il maledetto ’78: il dovere della memoria”

Sul libro di Cutonilli la Fondazione An e il Secolo d’Italia organizzano a Roma, giovedì 11 gennaio, un dibattito dal titolo “Acca Larenzia e il maledetto ’78: il dovere della memoria”. Vi prenderanno parte, dopo i saluti di Antonio Giordano, vicepresidente della Fondazione,  l’autore Valerio Cutonilli,  Maurizio Lupini, sopravvissuto alla strage di Acca Larenzia e che firma una lettera ai tre ragazzi caduti che chiude il libro di Cutonilli, il giornalista Francesco Lo Sardo, la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti e Luca Tarantelli, il figlio di Ezio Tarantelli ucciso dalle Br con la mitraglietta skorpion usata anche nell’agguato al Tuscolano. Modera Annalisa Terranova.

I proventi dei diritti d’autore del libro sono destinati interamente a una borsa di studio “in memoria di Franco, Francesco e Stefano”, un’idea – si spiega nell’annuncio dell’iniziativa – nata dal “desiderio di ricordare in modo degno i ragazzi caduti” espresso dai due sopravvissuti alla strage, Maurizio Lupini e Vincenzo Segneri, che quel 7 gennaio 1978 uscirono dalla sezione missina con Bigonzetti e Ciavatta, restando vivi per puro caso. Il concorso verrà ufficialmente presentano nel corso dell’incontro in programma l’11 gennaio.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *