Ucid, domani a Gaeta il consiglio direttivo del Gruppo Lazio. Pedrizzi: “Tappa strategica”

17 Nov 2023 18:08 - di Redazione

Si riunisce domani 18 novembre, presso Palazzo De Vio a Gaeta, il Consiglio Direttivo dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti – UCID- Lazio, presieduta da Riccardo Pedrizzi.
“Una tappa significativa del percorso itinerante che intendo realizzare nel Lazio, un modo per tastare il polso alle realtà locali e alle ambizioni di respiro nazionale delle diverse comunità di imprenditori e dirigenti cattolici, come nel caso della candidatura di Gaeta a Capitale della Cultura per il 2026”, dichiara Pedrizzi, presidente del Gruppo Lazio dell’Ucid e del Cts nazionale.
Al consiglio direttivo di Gaeta parteciperanno tutte le sezioni UCID costituite presso le varie Arcidiocesi e Diocesi della Regione. Un evento di grande risonanza per la città di Gaeta che, in forza della sua Arcidiocesi guidata da Mons. Luigi Vari, ospiterà tale evento.
La Sezione UCID Gaeta sudpontino, presieduta dalla dott.ssa Valentina Di Milla, farà gli onori di casa e accoglierà tra i suoi soci onorari il Presidente della Camera di Commercio di Latina e Frosinone dott. Giovanni Acampora, alla presenza del Sindaco Dott. Cristian Leccese, del Presidente Nazionale UCID Dott. Benedetto Delle Site, del Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Latina dott. Paolo Di Cecca e alla presenza delle L.E. Rev.me Mons. Luigi Vari e Mons Paolo Selvadagi che curerà il ritiro spirituale regionale UCID nel pomeriggio e celebrerà una Messa riservata ai soci.
L’appuntamento di Gaeta con il consiglio direttivo dell’Ucid – dice ancora Pedrizzi – sarà un’occasione di confronto sui temi di attualità politica, sia sul fronte interno che esterno, ma anche sulle priorità economiche e sociali della nostra regione. Un momento di sintesi di posizioni che vengono portate al centro di una mediazione, più che mai attuale, tra Dottrina sociale della Chiesa e cultura laica, sia sul piano nazionale che locale, sia sul fronte della comunità che sugli scenari culturali sempre più frammentari per effetto della globalizzazione”.

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