Scommesse, Florenzi ammette di aver giocato ma solo su roulette e poker, non sul calcio

16 Nov 2023 18:40 - di Leo Malaspina

Avrebbe ammesso di aver fatto scommesse su roulette e altri giochi di carte ma non sul calcio il calciatore del Milan Alessandro Florenzi, ascoltato oggi in procura a Torino per poco più di un’ora nell’ambito dell’inchiesta su presunte scommesse illecite. È quanto trapela al termine dell’interrogatorio di questo pomeriggio. Accompagnato dai suoi legali, il giocatore è stato ascoltato dagli investigatori e poi ha lasciato il Palagiustizia torinese da un ingresso secondario. Per Florenzi il reato ipotizzato è esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa, lo stesso contestato Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo che nelle scorse settimane sono già stati sentiti.

Scommesse, il chiarimento dei legali di Florenzi

I legali si dichiarano tranquilli: “Alessandro Florenzi è stato ascoltato dal Pubblico Ministero Dott.ssa Manuela Pedrotta chiarendo la propria posizione e ribadendo la assoluta estraneità a qualsiasi tipo di scommessa sul calcio, né del resto è emerso alcun indizio o contestazione in tal senso. Ha altresì riconosciuto di aver giocato su piattaforme illegali ed ha fornito tutti i chiarimenti richiesti al Pm per definire la propria posizione al più presto”, fanno sapere in una nota Antonio Conte Gianluca Tognozzi, alla fine dell’audizione.

Gravina: “Un caso non grave, secondo le mie notizie”

“Florenzi è uno dei casi che ho letto sulla stampa. Non mi sembra ci siano le condizioni che possono destare preoccupazione. Non abbiamo notizie specifiche circa la parte sportiva, quindi non siamo stati informati di posizioni negative per quanto ci riguarda. Quando ne verremo a conoscenza adotteremo come sempre fatto la doppia scelta di punire severamente ma di accompagnare anche con un processo di recupero. Ma per ora non abbiamo nulla”. Queste le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del consiglio federale, a proposito delle indagini sul caso scommesse della Procura di Torino che ha indagato anche Alessandro Florenzi.

“Se temo che il filone possa allargarsi ad altri calciatori? Sento del fenomeno che si sta allargando da tanto tempo. Ad oggi mi attengo ai fatti, sennò cadiamo nel qualunquismo che non fa bene a nessuno. Io mi attengo ai numeri che sono di due casi accertati. Di altri non abbiamo elementi”, ha aggiunto Gravina.

 

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