San Casciano stupisce ancora, dopo i Bronzi da acque e fango spunta una monumentale statua di Apollo (video)

18 Nov 2023 13:07 - di Redazione
Apollo San Casciano

L’ultima meraviglia scultorea rinvenuta dai meandri della storia spunta dalle acque di San Casciano dei Bagni, da cui è emerso un Apollo giovinetto, elegante e bellissimo, impegnato a cacciare una lucertola. Una statua monumentale, riferiscono le agenzie di stampa e il sito del Tgcom24 che rilancia la notizia. Una scultura in marmo alta quasi due metri, «copia di un originale in bronzo del greco Prassitele, l’ultimo tesoro restituito dal fango e dall’acqua ribollente degli scavi di San Casciano dei Bagni (Siena)». Un ritrovamento straordinario che testimonia – come ha sottolineato dal Ministero della Cultura (Mic) il direttore generale archeologia Luigi La Rocca – come «San Casciano non smette di stupire». Sotto le immagini del sensazionale ritrovamento in un breve video postato da “Toscana Media” su Youtube

Dalle acque di San Casciano dei Bagni emerge una statua di Apollo alta due metri

Una scoperta sensazionale che arriva dopo le straordinarie scoperte effettuate nel 2022 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, nella sesta campagna di scavi in quel sito che ha permesso il rinvenimento del più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. Così, dopo i Bronzi di san Casciano, 50 anni dopo la scoperta nel 1972 dei celebri “bronzi di Riace”, nel Senese si continua a riscrivere la storia dell’antica toreutica (statuaria in bronzo) di età etrusca e romana.

Un nuovo, sensazionale rinvenimento dopo la scoperta dei Bronzi

L’incredibile rinvenimento anticipato all’agenzia di stampa Ansa dal responsabile degli scavi Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena non si limiterebbe solo alla imponente statua della divinità greca. E non solo perché con il monumentale Apollo in marmo, gli addetti ai lavori durante gli scavi hanno recuperato anche «un particolarissimo donario in pietra con un’iscrizione bilingue e a una miriade di piccoli oggetti in bronzo, terracotta e persino cristallo che aprono affascinanti squarci sulla quotidianità dell’antico santuario di San Casciano e sui rapporti del dio con la cura della salute, in particolare degli occhi».

Gli scavi in quel sito una miniera di tesori nascosti

Ma anche perché – spiega sempre Tabolli facendo il punto sui lavori in corso – «allargando il perimetro dello scavo, quello che in un primo tempo era apparso come un piccolo edificio sacro costruito intorno alla sorgente e alla sua vasca rituale, si è rivelato in questi ultimi mesi un vero e proprio tempio con il portico ornato da quattro colonne. E con la parte centrale con la grande vasca in parte coperta da un podio ornato da grandi statue, una delle quali era forse proprio quella del giovane Apollo».

A San Casciano, un Apollo giovinetto, elegante e bellissimo, impegnato a cacciare una lucertola

«Un gioiellino d’architettura monumentale e di ingegneria idraulica, insomma, costruito, in totale continuità di culto, sopra a un più antico sacello etrusco di cui in questi mesi sono stati portati allo scoperto le splendide mura. Anche se i romani, forse proprio per rendere il loro tempio più stabile, ne vollero aggiustare l’orientamento sul terreno, ruotandolo leggermente, dopo aver ingrandito e reso più sfarzosa la vasca destinata ad accogliere le offerte», aggiunge Tabolli. «Un’ulteriore prova del valore sacro che qui si dava all’acqua calda della sorgente, che era sentita proprio come una divinità che sgorgava dalla terra e che in questo tempio aveva la sua casa», conclude l’esperto, indicando le membra affusolate della grande statua, appena affidata alle cure delle restauratrici.

L’Apollo di San Casciano tra interesse scientifico e forte valore simbolico e culturale

E l’emozione è forte e suscita una stretta al cuore sotto certi versi ancora più grande di quella provata un anno fa, quando da quell’acqua e da quel fango emersero i bronzi oggi in mostra alle Scuderie del Quirinale. «Fra le nostre braccia quel corpo di marmo era caldo tanto da sembrare vivo», racconta ancora emozionato Tabolli. Perché, seppure a pezzi, sottolineano gli archeologi, che anche in questo caso hanno condiviso la scoperta con una fitta rete di esperti, l’Apollo di San Casciano ha un enorme interesse scientifico e, ovviamente, uno sconfinato valore simbolico, archeologico, culturale…

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *