Rissa sulla via a Nilde Iotti, il Pd s’inventa un caso di lesa maestà. Il centrodestra lo smonta: disaccordo solo sul luogo
Il Pd perennemente a caccia di streghe, a corto di slogan rivendicazionisti e di proposte autoctone prova a rimediare attaccandosi alla toponomastica di Torino. Così, sull’intitolazione di una via a Nilde Iotti imbastisce una polemica forzosamente ideologizzata, mirata a far diventare la questione un caso di lesa maestà, quando in realtà, smantellando la ricostruzione della vicenda dagli orpelli e dai pretesti demagogici delle dichiarazioni dei vari esponenti dem intervenuti in queste ore sulla vexata quaestio, tolta la fuffa resta sul tavolo del dibattito consiliare una mera problematica di tipo logistico.
La via a Nilde Iotti, il Pd s’inventa un caso
Ossia: in commissione toponomastica del capoluogo piemontese non è passata la proposta di dedicare all’ex presidente della Camera ed esponente Pci (foto) la ciclabile di Corso Rosselli o il viale pedonale al centro di Corso Matteotti. L’astensione del centrodestra ha fatto saltare il quorum dei tre quarti. Ma, come ha spiegato il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Torino ed esponente di FI, Domenico Garcea, è solo una questione di posizionamento… Ma procediamo con ordine.
La questione diventa un caso di lesa maestà, ma…
Nella stessa seduta in cui è passata la proposta di intitolare un percorso pedonale all’ex leader radicale Marco Pannella, si discute sul posizionamento – non già sull’intitolazione dunque – di un percorso da dedicare a Nilde Iotti. Il Pd insorge. Urla allo scandalo. Denuncia via social lo sgarbo. «Nilde… L’aveva citata anche Meloni nel discorso di insediamento. Ma erano parole al vento», tuona la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga, dando fuoco alle polveri.
In realtà il disaccordo è solo sull’individuazione del corso stradale, non sulla decisione di intitolare una via
E rimestando su una miccia innescata poco prima dalla la vicepresidente dem del Senato Anna Rossomando che, a sua volta, aveva appena dichiarato: «Per la destra di Palazzo Civico si tratta di un’ennesima occasione persa per iscriversi a pieno titolo nell’ambito del patriottismo repubblicano fondato sulla Costituzione. Non possiamo che sottolineare l’imbarazzo per una scelta fuori dalla storia, su cui chiediamo un veloce ripensamento».
Garcea (FI) smonta il caso: «Smentiamo categoricamente le ricostruzioni fantasiose del Pd»
In realtà, come chiarirà a stretto giro dalla levata di scudi l’esponente azzurro Garcea, non c’è niente su cui ripensare. Di più: trattasi di narrazione demagogica del Pd, che il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Torino ed esponente di FI, rispedisce nettamente al mittente, spiegando: «Smentiamo categoricamente le ricostruzioni fantasiose del Partito Democratico, che accusa strumentalmente i gruppi consiliari di centro destra di aver bocciato nella commissione toponomastica odierna la richiesta di intitolazione alla Presidente Nilde Iotti».
«Nessuno degli esponenti del centrodestra torinese ha espresso contrarietà rispetto al tributo»
Aggiungendo poi: «Non si è semplicemente trovata una soluzione condivisa con la maggioranza sul sedime da intitolare a Nilde Iotti. Nessuno degli esponenti del centrodestra torinese ha espresso contrarietà rispetto alla volontà di riconoscere alla prima donna presidente della Camera della Repubblica Italiana, figura di alto profilo morale e profondamente europeista, il giusto tributo per una vita spesa al servizio delle Istituzioni democratiche».
Di più: il centrodestra annuncia nuova proposta sulla via da intitolare a Nilde Iotti
«Per questa ragione – conclude Garcea nella nota – saranno proprio i gruppi consiliari di centrodestra a ripresentare l’istanza nella prima commissione toponomastica utile». Insomma tanto rumore per nulla. Ma il rumore, evidentemente, è l’unica voce rimasta in questo momento a un Partito democratico a corto di idee e di argomenti polemici validi, con cui giustificare la rituale messinscena del solito copione di accuse e recriminazioni d’antan…