Nel provvedimento del gip “troppi refusi”: il Tribunale di Venezia scarcera il clan dei nigeriani

10 Nov 2023 12:50 - di Davide Ventola

Un provvedimento “copia-incolla” rispetto alle richieste della Procura da parte del Gip di Venezia, ha comportato la scarcerazione di 10 indagati su 29 da parte del Tribunale del riesame di Venezia. La notizia è stata riportata dal Giornale di Vicenza e fa riferimento all’operazione dei carabinieri della provincia berica, coordinati dalla Dda di Venezia, che nei mesi scorsi aveva arrestato un gruppo di nigeriani accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.

Il clan dei nigeriani può brindare: il giudice ha sbagliato a scrivere il provvedimento

Nell’ordinanza il Riesame spiega che il provvedimento del Gip è «il frutto di un’opera di “taglia e cuci” della richiesta cautelare, come chiaramente evincibile dall’identità linguistica e grafica dei due atti in molteplici passaggi, dall’assenza di parti motivazionali autonomamente redatte dal Gip, nonché dalla presenza, nel testo dell’ordinanza, di numerosi refusi».

In pratica, ribadisce il Riesame, nel provvedimento del gip «non sono riscontrabili passaggi motivazionali che consentano di ritenere eseguita un’effettiva disamina, da parte del Gip, degli elementi probatori sottoposti alla sua attenzione». Come a dubitare che abbia effettivamente letto e analizzato gli elementi di prova che erano alla base della richiesta della procura. Naturale conseguenza di questa grave carenza, secondo il Riesame, è la decisione di dichiarare nulla l’ordinanza che aveva disposto l’arresto dei dieci cittadini nigeriani, che sono tornati quindi subito in libertà.

Il tribunale di Venezia e il precedente del giudice napoletano

Un precedente simile era accaduto nel 2012 a un magistrato napoletano, che aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere per due imputati accusati di traffico di stupefacenti. Solo che, per farlo, aveva copia e incollato la richiesta del pm. Copiandone 280 pagine su 300 senza nemmeno virgolettare la «maxi-citazione». Anche qui il Riesame aveva annullato il provvedimento del gip, e il caso era finito in Cassazione. Con la Suprema corte che – a giugno 2012 – aveva stabilito come al giudice delle indagini preliminari non fosse concesso un «copia-incolla» del genere, perché se l’ordinanza del giudice non contiene adeguati ragionamenti, non può essere il Riesame a supplire alle carenze evidenti del provvedimento. Errore che pare si sia ripetuto a Venezia. Per la gioia dei dieci nigeriani che erano stati arrestati.

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