Migranti, anche il Ppe sostiene l’accordo Italia-Albania. Weber: “Rafforza i confini esterni”
Ieri il via libera giuridico arrivato dalla Commissione Ue, oggi l’appoggio politico del Ppe. La sinistra italiana, che si è scagliata contro l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, appare sempre più isolata in Europa, dove quel patto non solo è ritenuto lecito e non scandalizza, ma trova pieno “sostegno” anche da parte della famiglia politica più numerosa. “Dobbiamo costruire partenariati con i Paesi terzi e rafforzare le nostre frontiere esterne. È positivo vedere che l’Italia sta lavorando in questa direzione in modo costruttivo”, ha detto il presidente del Ppe, Manfred Weber.
Weber: “Sostengo l’accordo sui migranti tra Italia e Albania. Va nella giusta direzione”
“Sostengo l’accordo”, ha detto Weber all’agenzia di stampa Adnkronos, sottolineando che “qualsiasi decisione che possa contribuire a spezzare il modello di business dei trafficanti e a ridurre il numero di arrivi illegali in Europa, nel rispetto dei nostri valori e delle nostre leggi fondamentali, è un passo nella giusta direzione”. Dunque, bene l’Italia su un accordo che, come spiegato dal Commissario Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, “non viola il diritto Ue”.
E la sinistra non si dà pace
L’accordo sarà illustrato martedì in Parlamento dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sebbene non necessiti di una ratifica. Intanto la presidenza del Consiglio ne ha diffuso il testo. Si tratta di un accordo in 14 articoli, che già al secondo (il primo è una sorta di glossario), chiarisce che il protocollo “è finalizzato a rafforzare la cooperazione bilaterale tra le parti in materia di gestione dei flussi migratori provenienti da Paesi terzi, in conformità al diritto internazionale e a quella europeo”, dopo che nelle premesse era stato chiarito che lo scopo è “la prevenzione dei flussi migratori illeciti e della tratta degli esseri umani e, nel contempo, garantire la tutela dei diritti dell’uomo”. Ma la sinistra, che ha polemizzato anche con il premier socialista dell’Albania, Edi Rama, non riesce comunque a darsi pace: “L’accordo è illegale, ci penserà la Corte Ue”, ha insistito l’europarlamentare Pd Pietro Bartolo.