Landini arringa la piazza: “Ora basta! Il popolo ha fame”. Ma è solo: Schein e Conte restano a casa
“Piazze piene come non si vedeva da anni”. È il racconto scontato di Maurizio Landini che dal palco di piazza del Popolo arringa il popolo scioperante contro la manovra (li aveva convocati a ferragosto), il governo dei cattivi e la maggioranza sovranista.Sottotitolo della mobilitazione di Cgil e Uil “adesso basta“. Il colpo d’occhio è quello di sempre: bandiere rosse, slogan contro il governo affamatore e tanta retorica contro la precettazione che ha ridotto a quattro ore lo sciopero del settore trasporti.
Landini arringa la piazza: il popolo ha fame
“Il popolo ha fame!”, urla il leader della Cgil in compagnia del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri che non è da meno. “Salvini guarda questa piazza, studiala bene, porta rispetto. Chi sta qui paga con una giornata di lavoro. Chi sta qui non fa weekend lunghi”. Nel mirino il ministro dei Trasporti, colpevole, neanche a dirlo, di limitare la libertà di manifestare. Qualcuno intona il solito refrain dell’attentato alla democrazia.
Bombardieri all’attacco: democrazia in pericolo
“Siamo noi che con le nostre tasse paghiamo gli stipendi anche a quelli che fanno politica e anche al governo. Noi siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza del nostro paese”, prosegue l’arringa. “Che oggi non viene ascoltato da questo governo che invece manda a sbattere l’Italia. E noi non lo permetteremo”.
Bella Ciao di rito e gli applausi dal palco
Anche la conclusione non lascia spazio alla suspense: le note di Bella Ciao scandite dagli applausi della coppia sindacale. Al di là dei numeri (50-60mila secondo gli organizzatori) quello che balza agli occhi è quello che non si vede. L’assenza di Elly Schlein e Giuseppe Conte. I leader di Pd e M5s disertano piazza del Popolo e non partecipano al rito. Politicamente un sonoro flop per il leader del sindacato rosso. Eppure le parole d’ordine sono condivise, la crociata contro la manovra targata Meloni è indiscussa.
Schlein e Conte disertano piazza del Popolo
Qualcuno sostiene che sia stato proprio Bombardieri a “consigliare” ai due leader di tenersi a distanza. Ma è difficile da crederlo. La verità è che l’invito di Landini fatto a Schlein non è andato a segno. Elly se la cava con l’invio di una delegazione ufficiale del Nazareno. Delicatezza che invece i 5Stelle non hanno avuto. Né dal Nazareno né da Campo Marzio danno una motivazione ufficiale dell’assenza. Impegni precedenti? L’autunno caldo si preannuncia diviso almeno in tre rivoli. Nemmeno l’acre sapore della piazza contro il governo riesce a saldare il corpaccione sindacale ai due principali partiti d’opposizione.
Foti: parole sprezzanti che inaspriscono il clima
Dopo la risposta della premier Meloni (rispetto il diritto di sciopero. Anche se è stato convocato d’estate, quando io la manovra non avevo nemmeno cominciato a pensarla ) è il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, a commentare la piazza. “Soddisfa unicamente le non dichiarate, ma ormai ben chiare, ambizioni politiche di Landini. Autoproclamatosi rappresentante della maggioranza popolare, non si rende conto invece di rappresentarne una chiassosa e scomposta minoranza”.
Ambizioni personali, nessuna difesa del lavoro
Foti punta i riflettori anche sul linguaggio. “Toni aggressivi e accusatori, utili unicamente a inasprire ulteriormente gli animi. Piuttosto che attaccare strumentalmente il lavoro del governo, Landini farebbe meglio a ragionare se far perdere una giornata di lavoro per mere ambizioni politiche personali favorisca o meno i lavoratori”.