La piazza fucsia in preda all’antifascismo. Insulti alla Meloni e bottiglie contro la sede di Pro Vita
Un’occasione mancata. La piazza contro la violenza sulle donne mobilitata dall’associazione Non una di meno non resiste alla tentazione dell’antifascismo militante. La denuncia contro la mattanza, tornata di drammatica attualità con la morte di Giulia Cecchettin, si trasforma in un tifo da curva contro la premier Meloni e presunti spettri di patriarcato. che si anniderebbero nell’esecrato governo di centrodestra.
Corteo per le donne o piazza antifascista?
Partito dal Circo Massimo il serpentone fucsia si trasforma via via in un corteo antifascista secondo uno stanco rituale. Cori e insulti all’inquilino di Palazzo Chigi corredati da tensione e provocazioni. Come l’assedio di un gruppo di attiviste alla sede romana di Pro Vita e Famiglia a viale Manzone con lancio di bottiglie.
La furia delle donne contro il governo Meloni
“Contro il governo Meloni fascista scateniamo la furia delle donne, serve un movimento femminista proletario rivoluzionario”. È l’emblematico cartello esposto al Circo Massimo poco prima della partenza. Su un altro campeggia la foto della premier Giorgia Meloni e della segretaria del Pd Elly Schlein la scritta “Unità sui nostri corpi? Non in nostro nome”. E ancora: “Per Giulia, per tutte le donne uccise estendiamo rumore e rivolta femminicidi/stupri fatti da uomini che odiano le donne ma preparati da governo e Stato”.
Tensioni sotto la sede di Pro Vita e Famiglia
Non sono mancati momenti di tensioni tra manifestanti e forze ordine davanti alla sede di Pro Vita e Famiglia. Alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni e lanciato bottiglie contro la sede che era presidiata dalle forze dell’ordine. L’intervento degli agenti ha evitato il peggio.
Quelli contro la violenza lancia bottiglie contro le vetrine
“Quelli ‘contro ogni violenza’ stanno perpetrando una violenza inaudita contro la nostra sede di @ProVitaFamiglia. Stanno rompendo i vetri delle nostre vetrine, stanno dando fuoco alle serrande. Un odio cieco e una violenza furiosa. Chi non condanna è complice!#25Novembre2023 #nonunadimeno”, ha scritto in un post su X Jacopo Coghe portavoce di Pro Vita e Famiglia. Non male per una piazza pacifica contro le violenze di genere. Ai cori contro il governo si uniscono quelli contro Israele.
FdI: piazza desolante contro la premier e Israele
Immancabile la segretaria del Pd Elly Schlein, che rompe gli indugi della vigilia, unica leader presente. Corsa a tempo di record da Perugia, appare sorridente e si esibisce in un abbraccio con il leader della Cgil Landini davanti ai flash dei fotografi. Di piazza desolante”, parla la deputata di Fratelli d’Italia Sara Kelany. “Lascio sullo sfondo le critiche contro il presidente del Consiglio, che qualificano chi le fa. Tuttavia, non si può non rilevare l’indecente silenzio sulle donne israeliane uccise e violentate dai miliziani di Hamas il 7 ottobre scorso”, dice la parlamentare. “Mi sarei aspettata – aggiunge – che la segretaria del Pd Schlein prendesse le distanze dai cori anti Israele, cosa che non è avvenuta”.
I vip della spettacolo: da Cortellesi a Ozpetec
Gli organizzatori parlano di 500mila persone: quando la testa del corteo entra in piazza san Giovanni la coda è ancora all’inizio di via Labicana. Sul camion che varca la piazza tra i fumogeni si legge “Interruzione volontaria del patriarcato”. Im mezzo al popolo rosso-fucsia anche alcuni vip dello spettacolo: l’attrice e regista Paola Cortellesi, le cantanti Fiorella Mannoia, Noemi, Malika Ayane, Noemi. Ma anche Luca Zingaretti e Ferzan Ozpetec.