Intelligenza artificiale, una giornata di riflessione sulle opportunità e sulle ricadute nell’occupazione
Una giornata per approfondire rischi e opportunità dell’intelligenza artificiale, sempre più argomento di discussione degli ultimi tempi sia per quel che riguarda i suoi impatti sul lavoro che sull’economia in generale. E’ per questo che Adnkronos, nel 60esimo anno dalla sua fondazione, ha voluto organizzare un dibattito tutto incentrato sull’IA. Già, perché l’Intelligenza artificiale è già dentro molte delle cose che facciamo tutti i giorni. E lo sarà sempre di più. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale offre opportunità, perché migliora drasticamente la capacità di leggere i dati, consente di migliorare produzione e competitività e garantisce soluzioni innovative in ogni settore.
L’intelligenza artificiale e le ricadute sull’occupazione
Ma, ovviamente, comporta anche rischi, dalla tutela della privacy all’interazione tra le macchine e i lavoratori, alle ricadute per l’occupazione. Al convegno ha preso parte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, che ha approfondito il tema dell’IA applicata all’editoria, parlando anche di un aiuto concreto da parte del Governo: “Stiamo lavorando per dare tutti gli elementi di analisi su rischi e opportunità agli editori e al mondo dell’informazione per arrivare a delle linee guida che consentano al settore di difendersi dalle ricadute negative, anche sui livelli occupazionali”. Un modo importante, questo, per consentire al giornalista di continuare a fare il proprio mestiere e soprattutto a valorizzarlo.
Intelligenza artificiale, un’industria che varrà 1,2 mld nel 2026
“Solo il buon giornalismo – prosegue Barachini -, originale e creativo e soprattutto unico può essere il vero e proprio argine all’omologazione dell’intelligenza artificiale”. Con lui anche Maximo Ibarra, Ceo & General manager di Engineering, che ha analizzato attentamente l’impatto che può avere sul mondo industriale e lavorativo: “A fine 2022 l’industria IA valeva 435 Milioni ed è in crescita del 32% dall’anno precedente. Nel 2023 si prevedono 570 Milioni, nel 2026 addirittura 1,2 Miliardi. Per le grandi aziende il tasso di penetrazione delle IA si attesta attorno al 20%, mentre per le piccole-media solo il 6%, per cui si capisce quanto siano giganteschi i margini di crescita. Di fatto l’IA è come un co-pilota che non si sostituisce all’uomo ma lavora al suo fianco. Stando al World Economic Forum nei prossimi 5 anni avremo il 60% di attività lavorative che oggi non esistono. Arriveremo a contare il 40% di ore lavorate supportate dall’Intelligenza Artificiale. Questo è l’impatto a cui andiamo incontro”.