In migliaia a Gerusalemme per chiedere la liberazione degli ostaggi: pronti a marciare fino a Gaza (video)

18 Nov 2023 19:01 - di Alessandra Danieli

Sono migliaia le persone radunate fuori dagli uffici del premier israeliano a Gerusalemme. Tappa finale della marcia iniziata partita da Tel Aviv nei giorni scorsi per chiedere la liberazione degli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il’Times of Israel. “Abbiamo camminato per cinque giorni – ha detto Orin, mamma di Eden Zacharia in ostaggio a Gaza – anche se dovessimo camminare fino a Gaza, cammineremmo fino a lì. Andremo ovunque necessario, non ci arrenderemo mai per i nostri figli”.

Ostaggi, in migliaia a Gerusalemme sotto la sede del governo

La mobilitazione, ha riferito Haaretz, ha visto unirsi migliaia di israeliani alle famiglie degli ostaggi in mano a Hamas dal 7 ottobre. Jerusalem Post parla di un esercito di 20mila persone. “Il viaggio non è finito – ha detto Yuval Haran parente di alcuni rapiti – sono lunghi 43 giorni, troppo lunghi. Continueremo in ogni modo possibile fin quando ognuno di loro non sarà a casa”.

Hamas interrompe i contatti con le squadre di sorveglianza

Intanto l’ala militare di Hamas ha fatto sapere che “i contatti con alcune squadre il cui compito era quello di sorvegliare gli ostaggi sono stati interrotti”. Lo riporta Haaretz, aggiungendo che Hamas non avrebbe informazioni sulla sorte degli ostaggi tenuti da queste squadre. Anche Yair Lapid, leader dell’opposizione israeliana, si è unito alla folla in marcia in Israele per chiedere al governo israeliano di fare di più per la liberazione degli ostaggi. Lo riferisce il Times of Israel. A breve si svolgerà un incontro con Benny Gantz e Gadi Eisenkot, entrambi nel gabinetto di guerra israeliano.

Proteste contro Netanyahu: deve fare di più

I rappresentanti dei familiari degli ostaggi, scrive il Jerusalem Post, attendono ancora una risposta alla richiesta di incontro con Benjamin Netanyahu e i ministri di Difesa e Affari strategici, Yoav Galant e Ron Dermer. Tre giorni fa Lapid diceva senza mezzi termini che Netanyahu “deve andare via ora”, invocando un voto di sfiducia contro il governo. E chiedendo la nascita di un nuovo esecutivo formata da un’altra personalità del Likud.

Usa: solo il rilascio può portare a una tregua

“Il rilascio degli ostaggi rapiti in occasione dell’attacco di Hamas a Israele è l’unica strada per arrivare ad una pausa del conflitto a Gaza”. Così il consigliere del presidente Usa Joe Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk. “Solo il rilascio di tutte le donne, i bambini piccoli e i neonati potrebbe portare a una pausa nei combattimenti. E a un aumento degli aiuti umanitari a favore della popolazione”. McGurk ha affermato che “è su Hamas” l’onere di intraprendere una strada che possa portare ad una pausa nei combattimenti. “Chiedere semplicemente un cessate il fuoco non è una via verso la pace. L’aumento degli aiuti umanitari, l’aumento del carburante e la pausa nei combattimenti avverranno quando gli ostaggi verranno rilasciati”. Il primo ministro israeliano Netanyahu convocherà nei prossimi giorni il gabinetto di guerra per un incontro con i rappresentanti delle famiglie delle persone rapite a Gaza e tenute prigioniere da Hamas. Lo ha reso noto il suo ufficio.

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