Il papà di Indi: “Ringrazio l’Italia, è la nostra ultima speranza. Magari avessimo un premier così”
Vorrebbe un Paese compassionevole come l’Italia”. Il papà della piccola Indi, Dean Gregory racconta l’inferno che vive con la compagna Claire da quando è nata la figlia di 8 mesi. Una vita segnata per sempre. “Un giorno abbiamo portato Vienna, la sorellina più grande, a un parco divertimenti. Quella è stata l’unica volta che ci siamo separati da lei”. Intervistato dal Corriere della Sera e da diversi quotidiani italiani, dà voce alla sue speranze e ringrazia il governo Meloni che ha dato la cittadinanza italiana a Indi, affetta da una malattia rara del Dna mitocondriale e ricoverata al Queen’s Medical Centre di Nottingham. “Il governo italiano si sta muovendo dietro le quinte. Non so esattamente cosa stia facendo. Ma spero che al più presto ci possa essere uno sviluppo per noi positivo”.
Il papa di Indi: ringrazio l’Italia, siete meravigliosi
Ieri un’altra giornata drammatica. Il tribunale britannico “ci ha chiesto come vogliamo far morire nostra figlia: se in ospedale, in hospice o a casa. Noi abbiamo chiesto a casa e una revisione del protocollo delle cure palliative che ne accelerano la morte. Ma la sanità e i tribunali britannici vogliono negarci anche questo”. Hanno minacciato di farla morire in ospedale, senza neanche la possibilità di portarla a casa, continua il racconto. “Dopo la cittadinanza italiana, ho dovuto presentare un altro ricorso lampo. È una continua corsa contro il tempo“, racconta il papà. I medici hanno deciso di sospendere le cure e attendono la decisione dell’Alta Corte (oggi alle 15 la pronuncia) su dove deve avvenire l’estubazione.
“Ho saputo della cittadinanza lunedì, è stata una sorpresa”
Gregory ha saputo dell’iniziativa di Palazzo Chigi soltanto lunedì. “È stata una sorpresa, una notizia straordinaria. Un miracolo. Credevo che per queste cose ci volessero anni, invece. Siamo molto grati al governo italiano”. Se il governo britannico ha deciso di staccare la spina alla piccola, l’Italia è pronta a fare il massimo. “Per email – dice ancora il papà -. domenica 29 ottobre, alle nove di sera. Non potevo crederci. Il giorno dopo avremmo dovuto trasferire Indi all’hospice per le cure palliative. Mi sono commosso”.
Il Bambino Gesù di Rona pronti a fare di tutto
Al Bambino Gesù di Roma sono pronti a fare di tutto. “Fatecela solo arrivare”, ci hanno detto. Ma è questo il problema. I medici britannici non la fanno andare via. “Abbiamo pensato anche al trasferimento. Serve un’ambulanza aerea con assistenza medica. So che è una cosa per la quale dovremmo pagare noi, ma i soldi ci sono. Abbiamo ricevuto molte donazioni e in particolare siamo grati per l’intervento estremamente generoso di un nostro conoscente molto ricco. Questi, come l’interessamento del governo italiano, sono gesti che ti ridanno fiducia nell’umanità”.