Decreto taxi, Urso dà la sveglia ai sindaci: “Non ci sono più scuse, entro 24 ore la circolare esplicativa”
Il decreto asset che contiene norme sui taxi «è da subito in vigore, quindi oramai da quasi tre mesi, il Parlamento lo ha convertito un mese fa, non ci sono più scuse. Domani arriverà anche una circolare esplicativa che fornirà chiarimenti circa l’immediata operatività delle disposizioni normative e stiamo aggiornando la piattaforma sugli incentivi per acquistare i nuovi taxi ecologici». Così in una intervista a il Messaggero il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Urso: “Il decreto taxi è in vigore da tre mesi, i sindaci devono dare nuove licenze”
«La riforma prevede tre cose. La prima è la possibilità di ottenere la seconda guida in sole 24 ore. Ai tassisti basterà comunicare la volontà al Comune, e automaticamente sarà concessa. È un modo per aumentare il servizio degli attuali taxi. La riforma poi rende più chiara la normativa sulle licenze temporanee. Gli attuali tassisti potranno avere una ulteriore licenza per un massimo di due anni in vista di importanti eventi come il Giubileo a Roma, piuttosto che le Olimpiadi Milano-Cortina.
«Poi c’è il terzo punto. Si tratta di concorsi che si aggiungono a quelli ordinari, che i sindaci avrebbero potuto effettuare in questo decennio e che restano comunque in vigore. Il tetto alle licenze straordinarie dei taxi – prosegue Urso – sarà del 20 per cento del totale. Ci aspettiamo – spiega il ministro – che i sindaci utilizzino questi nuovi strumenti più veloci e semplici. Possono farlo immediatamente. Lo abbiamo posto perché questi bandi possono essere indetti dal Comune con una procedura semplificata in 15 giorni senza tenere conto di tutte le altre condizioni del concorsi ordinari. Compresa la verifica della congruità del numero di licenze da assegnare o passaggi con le Regioni. L’unica cosa che invece si chiede nel concorso straordinario è la verifica delle congruità sul prezzo della licenza dell’Autorità del trasporti, che ha 15 giorni per rispondere», afferma il ministro, aggiungendo che «i concorsi ordinari prevedono che almeno il 180 per cento del ricavato vada al tassisti che hanno già una licenza come misura compensativa».